Ci sono spettacoli che ti restano
nel cuore per la capacità di farti riflettere, sognare, emozionare.
È quello che si prova assistendo a “ A’ sera d’a vigilia”, spettacolo itinerante
messo in scena dalla Compagnia “Lasciatevi
Incantare”. Una commedia innovativa, originale e completamente fuori
dagli schemi, frutto della fantasia della solerte Diamante Martone, un dono a quanti hanno seguito negli
anni le evoluzioni artistiche della
Compagnia.
“ A’ sera
d’a vigilia” lancia un messaggio di grande attualità, che spiazza e
avvolge il pubblico in una sorta di happening collettivo. Perché il teatro è
questo. Bellezza, fascino, occasione di crescita, confronto, riflessione.
Questo spettacolo, di altissima qualità, è pura passione e cuore, omaggio
sentito alla tradizione del teatro partenopeo, ma con ampie aperture alle
sperimentazioni contemporanee. Partendo dalle suggestioni del classico
immortale “Natale in casa Cupiello” del grande Eduardo De Filippo, si
arriva alla riscoperta delle tradizioni
popolari. Grande attenzione, allora, alle valenze culturali, storiche e
simboliche del Presepe, a cui è dedicato ampio spazio nel corso della kermesse
e vero fil rouge dell’allestimento teatrale, andando oltre il capolavoro di De
Filippo, per esplorare la persistenza del nostro bagaglio culturale, tramandato
di generazione in generazione, e per comprendere come questo abbia un
fortissimo impatto, imperituro, nei sentieri della nostra anima.
Due ore di puro intrattenimento in
cui si alternano balli, canti e intensi momenti recitativi. Questo lavoro segna una nuova svolta nella lunga
carriera, quella della regista e attrice Diamante Martone, vissuta con
tanta umiltà e con la costante voglia di migliorarsi. Gli attori hanno
dato vita ad una prova molto convincente e sono stati apprezzati da pubblico e
critica.
Non mancano ardite soluzioni – e per questo ammirevoli – come l’inserimento di
una bella odalisca che balla a pochi passi dalla grotta che ospita la Sacra
Famiglia, e che simboleggia una voglia di vivere universale, un inno alla vita
sia nei suoi aspetti più piacevoli che in quelli più negativi.
Come non cogliere, infatti, nella graziosa odalisca i segni nefasti di una
luttuosa profezia che rimanda alla danza della crudele Salomé, tanto per citare
uno dei colpi di ingegno di questa kermesse. Un turbamento che induce lo
spettatore ad un’analisi introspettiva profonda sui propri demoni. Ed è il tema
dell’oscurità insita in noi e nella tumultuosa società di oggi la chiave di
volta per comprendere lo spettacolo. Il male si aggira sempre e lo dimostra
bene l’uomo nero, l’ombra, che si aggira, ad un certo punto, sul palco e che
rappresenta il lato nascosto che dobbiamo imparare a dominare e a sconfiggere,
riscoprendo la dimensione ludica,
tornando ad essere più umani.
di Eleonora Belfiore