ROMA- In Italia il lavoro oltre a non esserci più, quel poco che resta, è una schiavitù. Siamo tornati indietro di 70 anni, quando dopo la fine della seconda guerra mondiale lavorare significava essere schiavi del padrone. Ormai da quando è arrivato l’euro esso non fatto altro che portare indietro le lancette del tempo. Oggi siamo di nuovo ostaggi di un sistema di potere simile a quello che c’era nel dopoguerra. La schiavitù nel mondo del lavoro è qualcosa che sta di nuovo mettendo in ginocchio la dignità di chi deve vivere lavorando.
I faccendieri, be, quelli stanno in alto. E sono proprio loro che spesso parlano di giovani senza nemmeno conoscerli. Anche perché gli unici giovani che loro conoscono sono i propri figli. Ma loro, essendo figli del potere, non rispecchiano la realtà: hanno tutto a portata di mano. I giovani che non appartengono al bottone, quelli che sono i figli dell’Italia che ha sempre lavorato, oggi vivono lo spettro della schiavitù toccandola con mano.
In questo paese si lavora anche sette giorni su sette, per portare a casa miseramente 210 euro. Questo nei casi migliori. Ci sono giovani, quei giovani che il sistema di potere denigra continuamente, che lavorano anche dieci ore al giorno per portarsi a casa la miseria di 15 euro al giorno. Risorse conquistate sudando tantissimo, ma che bastano a malapena al sostentamento personale. Come si fa a guardare al futuro? Ma in questa disgrazia causata dall’euro, rientrano anche i padri di famiglia, che perso il lavoro devono accontentarsi della stessa miseria pur di racimolare qualcosa.
Sentire delirare la classe dirigente quando si parla di lavoro, viene da vomitare. Loro devono guadagnare stipendi che superano i diecimila euro mensili, mentre un lavoratore deve accontentarsi di 800 euro mensili e, con quelli, pagare anche le tasse. Purtroppo quello che sta succedendo in Italia ha un solo colpevole, e si chiama euro. Prima con due milioni al mese si viveva alla grande, oggi con mille euro si è in piena povertà. La follia di questa Europa sta tutta qui. E l’euro ha riportato la schiavitù nel mondo del lavoro, per la gioia di chi ha voluto l’Europa e l’euro.