Lavori straordinari in condominio: da oggi puoi rifiutarti di pagare | Loro li hanno voluti e loro pensano al conto

La mazzata delle spese condominiali - quotidianoitalia.it
Ora sai come fare a non pagare i lavori del condominio. Non ti fregano più, puoi risparmiare
Vivere in condominio significa molto più che abitare nello stesso edificio con altre persone. È un piccolo microcosmo sociale, regolato da norme, abitudini e talvolta compromessi.
La vita condominiale, per molti italiani, è una realtà inevitabile: milioni di famiglie condividono spazi, servizi e responsabilità, imparando giorno dopo giorno l’arte della convivenza.
Abitare in condominio implica rispettare regole comuni e accettare che ogni decisione, anche la più banale, venga condivisa. Dal portone d’ingresso alle scale, dall’ascensore al giardino, tutto è frutto di un equilibrio collettivo.
Ma soprattutto, vivere in condominio significa contribuire alle spese comuni: manutenzione ordinaria, pulizia, illuminazione, assicurazioni, giardinaggio e, non di rado, lavori straordinari che pesano sui bilanci familiari.
I disaccordi e le riunioni
I costi condominiali, infatti, rappresentano una voce non trascurabile del budget mensile. In alcune grandi città possono raggiungere cifre importanti, soprattutto negli edifici dotati di ascensori, riscaldamento centralizzato e ampie aree comuni. Gli amministratori di condominio diventano quindi figure chiave: gestiscono preventivi, bilanci, fornitori e devono mediare tra esigenze spesso contrastanti.
E poi ci sono le riunioni condominiali. Di solito affollate, spesso rumorose, quasi sempre più lunghe del previsto. Mettere d’accordo tante persone diverse, con interessi e priorità contrastanti, non è semplice.
C’è chi si lamenta per le spese troppo alte, chi chiede trasparenza sui preventivi, chi vorrebbe rinnovare tutto e chi, al contrario, preferirebbe rimandare ogni intervento “perché non è il momento”.

L’escamotage per non pagare
Emerge una regola fondamentale della vita condominiale, che molti ignorano o sottovalutano. In condominio, infatti, vale una regola chiara e inderogabile: se l’assemblea delibera, tutti devono pagare. È il principio cardine della gestione collettiva. Quello che non tutti sanno è che però ci si può rifiutare solo in casi precisi e circoscritti: in primis quando la delibera è nulla, cioè illegittima o inesistente. Oppure anche quando si tratta di spese per parti che non si usano, come in un condominio parziale.
Un altro motivo per cui si può evitare di pagare è nel caso di innovazioni voluttuarie e separabili, cioè miglioramenti non necessari e di lusso, che possono essere pagati solo da chi li approva. Attenzione, però: chi intende opporsi deve agire rapidamente. La legge prevede che l’impugnazione vada presentata entro 30 giorni dalla delibera. Trascorso questo termine, la decisione diventa vincolante per tutti, e in caso di mancato pagamento può scattare il decreto ingiuntivo.