ROMA- Riavvolgete un po’ il nastro della vostra mente e ritornate indietro negli anni, vi accorgerete che qualcosa è successo. Vi ricordate le grandi battaglie dei sindacati e dei partiti di sinistra, che accusavano gli imprenditori di tutto e di più. Ve lì ricordate. Ebbene, questi due soggetti oggi non parlano più, non esultano. Ammutoliti. Sono spariti i tanti big dei sindacati. Sono scomparsi i big della sinistra. Non si vedono più in Tv, sui giornali, svaniti.
Non hanno più argomenti, ovvero, non hanno più chi difendere: le imprese hanno chiuso a cascate e loro sono rimasti disoccupati come tutti gli operai che lavoravano nelle tante imprese italiane. Anche per loro è giunta la giusta causa: sono disoccupati.
I sindacati e i partiti di sinistra nel corso degli anni hanno fatto politiche accanite contro chi in questo paese produceva lavoro. Gli imprenditori sono andati via, hanno delocalizzato altrove le loro imprese per evitare i continui soprusi dei sindacati e dei partiti di sinistra. Hanno preferito andarsene pur di non continuare ad essere vessati da uno stato che con la burocrazia asfissiante e la tassazione insopportabile rendeva vano la voglia di fare bene nel nostro paese da parte degli imprenditori.
Chi ha perso sono stati le migliaia e migliaia di lavoratori che hanno creduto e seguito i sindacati e i partiti di sinistra. Loro hanno perso, anzi, hanno perso il lavoro. Le tante battaglie sindacali non hanno prodotto nulla. Per chi lavorava e chi lavora, non è successo niente, anzi, le cose sono peggiorate. Oggi l’Italia vive una schiavitù lavorativa che somiglia molto a quella della fine della seconda guerra mondiale.
Gli imprenditori per i sindacati e i partiti di sinistra erano dei nemici d’abbattere. Senza sapere che non abbattevano il singolo imprenditore, ma demolivano l’intero sistema lavorativo italiano. Sono stati bravi e abili a distruggere tutto quello che i loro avi avevano costruito in termini di diritti del lavoro, quei pochi, ma che hanno consentito al paese di uscire fuori dall’inferno delle macerie. Ma loro in un’era ben diversa, non hanno fatto altro che distruggere anche i vecchi diritti senza costruire nulla di nuovo. Oggi è un bene che anche loro assaporano cosa significa essere disoccupati, perché è vero che i lavoratori non hanno più un lavoro, ma loro non hanno più chi difendere, e non possono limitarsi a difendere solo i lavoratori delle grandi industrie, tanto, queste, si contano su di una mano. Quindi anche sindacati e partiti di sinistra sono disoccupati.
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