Sab. Apr 1st, 2023

ROMA- In Italia si respira aria di cambiamento, ma questo cambiamento non arriva dai partiti che finora hanno privilegiato la scena politica del paese. Dopo le amministrative qualcosa cambierà di sicuro. In primo luogo i vecchi attori che hanno distrutto la nazione, davanti a tutti Matteo Renzi e company, dovranno fare i conti con un elettorato stanco di soffrire le continue difficoltà che stanno vivendo quotidianamente.

Lo scenario sembra incerto, ma ragionandoci su i giochi sono già fatti. Renzi di sicuro perderà il referendum costituzionale, a questo punto, come promesso, dovrebbe farsi da parte, se la sua affermazione non è solo una minaccia convinto che il popolo lo ama, ma così non è. A questo punto l’uscita di scena dalla politica italiana di Renzi, sconfitto dal corpo elettorale sul referendum, impone la ricerca da subito di un nuovo leader. Ma di questi tempi di vacche magre difficilmente si troverà. Ma nessuno è convinto che Renzi si faccia da parte. Ma prima del referendum c’è la tornata elettorale delle amministrative. Già qui il premier si gioca buona parte della sua faccia, come se la gioca Alfano e Verdini, se i numeri gli daranno torno, è probabile che molto prima del referendum Renzi parta in contrattacco concentrandosi da subito sul partito della nazione. Tutto dipende da cosa succede in casa Salvini e Movimento Cinque Stelle. Se questi due partiti prenderanno più consensi di PD, Forza Italia, NCD, Ala ecc, allora l’ipotisi di partire subito con la costruzione di un grande partito di moderati racchiuso nel partito della nazione, spinti dalla paura di dover lasciare tutti la poltrona, la cosa verrebbe accelerata immediatamente.

Insomma, dopo le amministrative sarà di sicuro un’estate molto rovente, poiché l’avvicinarsi del referendum deve far prendere delle scelte veloci e precise, perché se il popolo orienta nelle amministrative l’interesse su altri soggetti politici e non quelli che credono di avere il popolo in pugno, i politici di rango saranno presi da crisi di panico, perché di lasciare la poltrona non ci pensano proprio.