Mar. Dic 5th, 2023

Una donna di 70 anni, ex insegnante di Balangero (Torino), in pensione dal 2004 si è vista bloccare la pensione dallo scorso 30 giugno. Secondo l’Inps, la donna sarebbe deceduta il 15 del mese ed ora deve dimostrare di essere viva per tornare a riavere la pensione. Ha raccontato la sua storia sulle pagine del quotidiano La Stampa e riportato dal Paragone.it.

Da quello che risulta all’Inps, la settantenne sarebbe morta il 15 giugno. «Invece, come può vedere, sono qui, viva e vegeta» – dice con un mezzo sorriso al giornalista de La Stampa. Dopo quasi due mesi di autentico «calvario burocratico» per cercare, in qualche modo, di riottenere la pensione. Per il momento, infatti, la pensione non le è ancora stata riassegnata. È davvero una vicenda singolare – soprattutto oggi che, tutti i dati di una singola persona, sono a portata di clic – quella che sta vivendo tra telefonate a Inps e banca, richiesta e produzione di documenti in municipio, code agli sportelli, appuntamenti fissati e poi slittati, invio e ricezione di mail.

Il calvario è iniziato lo scorso 4 luglio quando la rendita non viene bonificata e lei chiama la banca per capire come mai: «Ma signora è stata stornata perché l’Inps ci ha comunicato che lei è morta» – racconta alla Stampa – Assurdo. E, da questo punto, per l’ex insegnante inizia una battaglia per dimostrare che è ancora in vita e gode di buona salute. «Ho telefonato e scritto delle mail all’Inps – spiega – pensavo che, nel giro di qualche giorno, tutto si sarebbe risolto».

La situazione è in un vero e proprio vicolo cieco burocratico. Quando un amico di famiglia «intercetta» un manifesto funebre affisso in un paese del Ciriacese. La persona deceduta è un’omonima della pensionata di Balangero. Ecco svelato l’arcano. Qualcuno all’Inps deve aver fatto confusione. Dall’Inps spiegano: «La pensione è stata sospesa in automatico a seguito di una comunicazione dell’Asl To4 che ne dichiarava il decesso il 15 giugno 2022. Appurato l’errore si predisporrà un pagamento extra procedura per liquidare alla signora le rate di pensione bloccate entro il mese corrente». Le assurdità burocratiche italiane fanno davvero innervosire, specialmente perché ad essere colpite, spesso e volentieri, sono le persone più bisognose ed indifese.