Lun. Mar 27th, 2023

Le autorità competenti hanno sequestrato milioni di mascherine messe in circolazione ma non erano a norma. Sono aperte molte inchieste sul tema mascherine, tanto che la guardia di finanza ha sequestro nell’ultimo periodo ingenti quantitativi di mascherine che non erano idonee a proteggere dal contagio. Sin dall’inizio dell’epidemia molte di queste mascherine sono state consegnate ai sanitari e in parecchi luoghi pubblici. Ma anche in commercio molti esemplari erano acquistati dai comuni cittadini. La maggior parte delle mascherine incriminate non ha superato le prove per la verifica del filtraggio, mentre alcune si sono rivelate inefficaci anche nel contenere il respiro.

Come spiega sul Corriere Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici italiani: “Chi produce mascherine e le vuole vendere in Europa deve rivolgersi a un laboratorio europeo accreditato per la certificazione. La documentazione va quindi inviata all’apposito ufficio della Comunità europea dove viene rilasciato il marchio CE. A questo punto tutti gli stati membri sono autorizzati ad acquistare le mascherine”. In Italia, gli eventuali controlli sono di competenza dell’Istituto Superiore di Sanità o del Ministero della Salute (e in genere vengono affidati ai Politecnici o agli Istituti di Fisica delle Università), ma comunque non sono obbligatori.

Sulla scorta di tutto ciò, e l’evidenza è chiara, ci sono sequestri in corso, se questi dispositivi ormai diventati l’arma più efficace per combattere il coronavirus, non hanno protetto a dovere chi le indossava, si può dedurre che con dispositivi a norma molti contagi si potevano evitare. Infatti una mascherina che non ha funzionato, può essere stato uno strumento traditore e il contagio si è diffuso nonostante l’individuo la indossasse.