Categories: Cronaca

Le parate anticamorra sono inutili, il riscatto si ottiene solo creando condizioni di lavoro

NAPOLI- Resto sempre più stupido delle tante parate in nome della legalità, manifestazioni contro la camorra, la corruzione, e via dicendo. Resto sempre più convinto che la camorra dà molta visibilità a chi né parla e né scrive, quindi, riversare l’interesse su di essa diventa una garanzia. Quasi fa comodo che esiste.
Invece a me piace, diventando anche impopolare, parlare di chi invece ha determinato la crescita della camorra, cioè le istituzioni tutte, a partire dai partiti, che hanno posto le condizioni alla camorra per privilegiare. Sono proprio i partiti la causa principale di quello che deriva dal disastro camorra. La camorra non ha fatto altro che approfittare della debolezza dello stato, ed ha creato quel sistema mafioso in grado di poter tenere in piedi una struttura capace di dettare legge sui territori.
Ma il punto principale che può demolire la camorra, ma anche tutte le mafie, è una migliore condizione sociale dei territori. In Campania se abbiamo permesso di frenare lo sviluppo turistico attraverso il non progressivo miglioramento delle nostre coste, unico incubatore capace di creare occupazione, lo dobbiamo al disinteresse delle istituzioni politiche. Il nostro territorio può ottenere un riscatto serio solo e soltanto se si creano le condizioni occupazionali per tutti. Finché questo non avviene, la camorra avrà sempre davanti una distesa dove poter attingere manovalanza o trovare collusione per continuare a privilegiare.
Di parate in questo territorio ne sono state fatte a bizzeffe, ma alla fine il problema è rimasto sempre lo stesso, nonostante non si spara più come prima. Di parate con in prima fila politici, giornalisti, scrittori, imprenditori, nel nostro territorio non si contano più, e se queste parate, che tali sono rimaste, non hanno sortito nessun effetto significa che il mio ragionamento è più che logico. Per togliere il potere alla camorra e alle mafie ci vuole il lavoro, e le condizioni sociali non devono mai tenere qualcuno indietro, perché chi rimane indietro può diventare un protagonista del sistema malavitoso. Sarebbe il caso di iniziare a fare manifestazioni serie contro il potere politico, che ha abbandonato il nostro territorio, ed oggi la piaga sociale, come lo è sempre stato, è e rimane il lavoro.

Redazione

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