La domanda che ci siamo posti è perché il M5S continua a perdere voti e Salvini invece aumenta i consensi. Bella domanda, considerando che hanno come cavalli di battaglia la legalità e poi sono stati i fautori del reddito di cittadinanza.
Il miglior modo per capire è stato quello di carpire l’opinione delle persone. Ci siamo messi fuori ai centri commerciali per quindici giorni ed abbiamo chiesto il parere dei cittadini comuni. Abbiamo posto due domande fondamentali: “Lei preferisce il reddito di cittadinanza o il lavoro?”. La risposta è stata scontata: il lavoro.
Così ci siamo dati la risposta anche alle nostre domande. Salvini cresce perché ha messo nell’agenda di governo punti fondamentali per creare il lavoro: riduzione delle tasse per famiglie e imprese. Due punti indispensabili per creare occupazione. Mentre il M5S continua a fare delle politiche che poco incidono sulla vita dei cittadini. Tra il reddito di cittadinanza, politiche di stato di polizia, politiche ecologiste, politiche di sinistra che sono già state il dramma per l’Italia, i cittadini preferiscono le idee politiche di Salvini che, oltretutto, ha concentrato l’attenzione anche alla lotta all’immigrazione clandestina, altro punto che i cittadini gradiscono in pieno, perché vogliono sicurezza.
Il reddito di cittadinanza è una misura degna di lode, ma quello voluto e studiato dal M5S, non ha dato i risultati sperati, ovvero, ha disatteso le esigenze di chi vive oggi in piena povertà. I dati della povertà, se non sono falsi, dicono che ci sono cinque milioni di poveri assoluti, e altri diciotto milioni di persone si avviano verso la povertà. Numeri pazzeschi. Eppure il reddito di cittadinanza ha visto solo un milione di domande, alcune delle quali verranno anche bocciate e altre non raggiungono la soglia dei 780 euro promessi in campagna elettorale. I paletti imposti non hanno consentito di combattere a pieno la povertà. Bisogna prenderne atto ed essere onesti. Certo, si può migliorare, ma bisogna farlo presto perché la situazione di povertà è grave.
Bisogna essere altrettanto onesti nel dire che il reddito di cittadinanza non produrrà lavoro. Non può, non c’è. Non può essere un reddito di sostegno a creare lavoro. Il lavoro lo creano le imprese, uomini e donne coraggiosi, la politica e i sindacati non sono produttori di lavoro, anzi, lo distruggono.
La gente è disperata. In alcuni casi abbiamo riscontrato una disperazione che valica i confini della realtà, membri di un intero gruppo familiare non hanno lavoro, e non sanno nemmeno come mettere un piatto sulla tavola. Ma di cosa vogliono parlare questi politici. Gente disperata che lotta per salvare quello che ha costruito, mentre uno stato che non sa dare risposte, attraverso le tasse e la mancanza di lavoro, gliele porta via. Ci sono situazione difficili che non si riescono a concepire in uno stato di diritto come la Repubblica italiana. Un dato è certo, le persone vogliono il lavoro come fonte di dignità.
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