L’essere umano sostituito dalle macchine

ROMA- Non si creerà mai lavoro se si continua a correre dietro alle macchine come sostituzione dell’essere umano. Sia il caso di iniziare a fare dei passi indietro. La modernità non ha portato nulla di buono.

L’essere umano sostituito dalle macchine

ROMA- Non si creerà mai lavoro se si continua a correre dietro alle macchine come sostituzione dell’essere umano. Sia il caso di iniziare a fare dei passi indietro. La modernità non ha portato nulla di buono. La corsa spietata a sostituire l’uomo con le macchine in tutti i settori produttivi, ed oggi anche in quei settori dove l’umano era l’unica risorsa, mette un tappo sul mondo del lavoro e finisce per rendere inutile la persona.
Secondo il report di McKinsey, il 73% dei servizi alberghieri e di ristorazione sarà automatizzato (quello che sta accadendo a McDonald’s e catene simili ne è un esempio). Poi c’è il 60% dei lavoratori dell’industria manifatturiera, delle attività agricole nonché del settore dei trasporti e dell’edilizia. A finire in “panchina” saranno anche i lavoratori nelle attività “intellettuali”: fa specie vedere che il 41% di sostituzioni nel settore dell’arte, intrattenimento e ricreazione, come il 43% delle attività nei servizi finanziari.
Stiamo facendo una corsa spietata alla sostituzione della persona nel mondo del lavoro mettendoci anche un pizzico di ipocrisia e di menefreghismo. Sì, perché se la persona non avrà più lavoro non ci saranno più consumi, e anche le aziende dovranno chiudere poiché nessuno compra quello che le loro macchine producono. Evidentemente nessuno ha capito che le macchine producono solamente ma non acquistano, quindi, niente consumi. Può sembrare strano questo ragionamento, ma non lo è. Un giorno l’essere umano dovrà essere ucciso prima che venga al mondo, perché è inutile per la collettività.