Inverno 1956. Milano . Nel giorno della festa di Sant’Ambrogio , i milanesi a passeggio per le vie limitrofe alla monumentale piazza Duomo attendono , trepidando , il tardo pomeriggio per assistere alla consueta cerimonia dell’accensione dell’albero. L’abete a grandezza naturale viene issato da un manipolo di operai del Comune a ridosso della facciata della cattedrale medievale sotto l’occhio attento e carico di meraviglia di genitori con i loro figli. Avvolta in una pelliccia di ermellino giunge in piazza , tenendo per mano il figlio Enrico , l’attrice Lia Zoppelli , reduce dal successo di “Mancia competente” , spettacolo di prosa andato in onda sul primo canale della televisione di Stato . Riconosciuta e avvicinata da un suo ammiratore ,mentre è intenta a lanciare ai colombi delle molliche per far divertire il figlio , non rifiuta di scambiare con lui alcune parole e accetta di firmargli un autografo. Scatenatasi la gelosia del piccolo Enrico , che attira l’attenzione della madre facendo capricci e dimenandosi , l’attrice vi pone rimedio con l’acquisto di un palloncino. Condottolo da un venditore vicino , il bambino riceve l’oggetto desiderato , ma dopo una tregua momentanea riprende a piangere disperato . “Ohè , bimbo , ma cos’è che ti prende? , non sei contento ?…cos’è , non gradisci il colore ? …Oh , ma lo sai che c’hai proprio ragione te , l’è rosa ?!! …sei mica una femminuccia te ? , te sei un maschietto , ai maschi spetta di diritto il palloncino blu ….su , tieni bella gioia !” . “Grazie , buon uomo , ma non deve disturbarsi …lei è fin troppo gentile!” , esclama la Zoppelli in preda all’imbarazzo . “Macchè disturbo e disturbo, signora Zoppelli … per lei e per suo figlio questo e altro!…Oh , la mi scusi ! , lei forse voleva restare anonima per discrezione , ma cosa vuole? , io l’ho riconosciuta subito e , siccome sono un suo grande estimatore , mi son detto : “Gino , te , non devi perdere quest’occasione!””, si giustifica l’anziano ambulante , continuando : “Anzi , sa cosa faccio adesso ?, lascio al bambino tutti quanti i palloncini come segno della stima che ho nei suoi confronti!…la prego , accetti quest’omaggio!” . “Lei mi mette in difficoltà …guardi , non posso accettare !….Non la prenda come una scortesia nei suoi confronti , ma io devo proprio pagarglieli questi palloncini!” , replica la Zoppelli , estraendo dalla borsetta il portamonete e porgendo del denaro al venditore . “Ohè , piccolino , non piangere più !” , si raccomanda il venditore , “ Te sei fortunato , non sai quanti bambini vorrebbero avere una mamma-attrice come la tua!” .
“Ullallà, è una cuccagna!” . Con questa battuta pronunciata nella sequenza finale di un celebre carosello , l’attrice Lia Zoppelli conquistò larga popolarità fra gli anni Cinquanta e Sassanta . Nata a Milano il 16 novembre del 1920 in una famiglia borghese , all’età di diciotto anni , decisa a intraprendere la carriera d’attrice , debuttò nella compagnia teatrale “Cimara-Maltagliati-Ninchi”. Proseguita la sua attività anche durante la seconda guerra mondiale , fu scritturata dal capocomico e attore Ruggero Ruggeri e recitò al fianco di Sarah Ferrati e Tino Carraro. Arruolatasi nel Servizio Ausiliario Femminile delle armate fasciste dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, abbandonò momentaneamente le scene. Tornata a calcare i palcoscenici nel 1947 , ingaggiata dai registi Luchino Visconti e Giorgio Strehler , che la diressero in opere come : “Piccoli borghesi”di Gorkii , “Le notti dell’ira” di Salacrou e “Arlecchino servitore di due padrone” di Goldoni , fondò insieme con Ernesto Calindri , Franco Volpi e Valeria Valeri una sua compagnia. Caratterista nelle pellicole “Lo vedi come sei…lo vedi come sei?” di Mario Mattoli e “La cambiale” di Camillo Mastrocinque , alternò le apparizioni sul grande schermo a intense e brillanti interpretazioni in pièce teatrali e in commedie musicali quali : “The cocktail party” di T.S.Eliot, diretta da Mario Ferrero e “Giove in doppiopetto” di Garinei e Giovannini. Volto divenuto popolare presso il pubblico grazie a numerosi caroselli , nel decennio Sessanta prese parte a film commedia (“Il vigile”e “Le dolci signore” di Luigi Zampa , “Sua Eccellenza si fermò a mangiare”di Mario Mattoli , “Totòtruffa 62”di Camillo Mastrocinque) , a sceneggiati televisivi (“Tom Jones” diretto da Eros Macchi , “I Giacobini” di Edmo Fenoglio , “Paura per Janet” di Daniele D’Anza ) e a spettacoli di prosa Rai (“Mancia competente” e “Affari di stato”) . Ospite d’eccezione di varietà televisivi del primo canale nazionale quali : “Biblioteca di Studio Uno” , nel ventennio Settanta e Ottanta diradò le sue partecipazioni a pellicole , recitando nelle commedie dirette da Sergio e Bruno Corbucci , “Il conte Tacchia” e “La casa stregata” . Dedicatasi negli ultimi anni della sua vita esclusivamente all’attività teatrale , si spense a Milano il 2 gennaio del 1988, all’età di sessantotto anni . Elogiata dai critici , che ne sottolinearono le doti di : “Attrice brillante , artefice di una recitazione sobria , ironica ed elegante”, subito dopo la scomparsa fu celebrata dai concittadini che ne esaltarono la premura di madre e la bravura d’interprete , “Fuoriclasse del teatro italiano”.