L’idea folle di far pagare la crisi ai più poveri

ROMA- Oggi possiamo parlare della fine della democrazia così come l’abbiamo conosciuta. Una democrazia uscita da una guerra che ha seminato morte dappertutto. Famiglie distrutte, figli giovani morti per onorare la patria, un’economia che per riprendersi ha dovuto fare debiti. Quella democrazia sapientemente costruita per restituire dignità a un popolo mortificato da anni di dittatura, oggi non esiste più.
Oggi possiamo parlare di una democrazia autoritaria frutto di cambiamenti che hanno portato i popoli a sentirsi protetti anche dai ricatti di una finta democrazia. Un nuovo costume di società, dove la supremazia dei poteri forti s’intrufola dappertutto senza farsene accorgere. I poteri forti sanno che le masse non si muovono, sono chiuse in un silenzio che li rende devoti ai poteri burattinai che riescono a manovrare silenziosamente i fili delle loro vite.
Banche centrali, esecutivi, istituzioni internazionali, poteri politici internazionali, potere industriale e altre forme di potere, sono i piloti di un sistema che guarda lontano dagli interessi dei cittadini. Ci sono giri di vita che colpiscono direttamente i cittadini. In tutti questi anni si è assistiti alla folle idea che la crisi dovevano pagarla i più poveri. Questi poteri hanno tutelato se stessi nascondendosi dietro a riforme che servivano solamente per non riformare nulla, ma lasciare tutto com’era, al fine di non demolire un sistema che fa comodo.
Questi gruppi di potere tengono ben saldi le redini del sistema, perché sono i sacerdoti di questa economia perdente, ma ancora capace di incantare le masse credulone che si sta procedendo per il loro bene. Ma non è cosi, hanno già ucciso la democrazia, mentre le masse si muovono come la vecchia democrazia esistesse ancora.
Oggi i poveri stanno pagando il prezzo più alto della crisi economica. A loro è stato chiesto continuamente di fare sacrifici. Tutto inutile, perché i sacrifici sono stati fatti, ma le persone hanno perso tutto, perché i poteri forti hanno indirizzato gli interessi verso la demolizione della proprietà privata. Una forma di riscatto economico che ha distrutto anche quello che era rimasto. Il sistema dell’austerità imposta dalla “meschina” Europa, non ha retto, oggi la situazione è degenerata, ma nessuno lo dice sul serio. Questa democrazia autoritaria imposta come modello per il futuro, non reggerà a lungo. Perché le masse per ora continuano a dormire, ma alla fine esse capiranno che nel piatto c’è rimasto ben poco, e cercheranno i colpevoli di questo disastro. I poveri sono già poveri, non possono più pagare, e un giorno non avranno più nulla da perdere, perché hanno già perso.