ROMA – Grazie alla politica dei due forni di Di Maio il PD inizia a scongelarsi, comprendendo in pieno che può trombarselo senza tanti liquidi per non fargli accusare il dolore. Torna in campo, infatti, il partito dei governisti, quelli che in questi ultimi anni hanno gestito le sorti del paese facendo gli interessi esclusivi dell’Europa. hanno capito che nonostante abbiano perso le elezioni possono mettere sotto schiaffo Di Maio e company.
Dopo quaranta il Pd in buona parte sembra scongelarsi. E le parole di Luigi Di Maio, che annunciano un corteggiamento serrato ai Dem, visto che le avance alla Lega stanno per finire, rafforza ” i governisti”. Tanto che diversi ministri del vecchio esecutivo rimettono la testa fuori alla finestra e possono accettare le avance del M5S. Carlo Calenda ha fatto emergere un invito al Pd a farsi promotore, in nome delle emergenze internazionali, politiche ed economiche da affrontare, di guardare con attenzione all’apertura del M5S.
Quindi quel movimento antieuropeista, contro il PD, contro Berlusconi, contro tutti e tutto, ora diventa lo zimbello di tutti. L’indeciso Di Maio, come capo politico del movimento, sta portando alla frutta secco il movimento. Sarebbe più coerente da parte di Di Maio di iniziare a chiedere il ritorno al voto, perché in questa fase tutto si complica, fino a quando il capo dello stato non da un incarico a terzi e in parlamento si costruisce la maggioranza con attori diversi dai vincitori.
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