Era prevedibile che il collasso dell’informazione continuasse nel tempo, facendo registrare numeri spaventosi. Con l’arrivo dei social l’informazione ha avuto sempre più numeri in negativo, non solo i cartacei, ma anche l’informazione online non ottiene i risultati dovuti. Purtroppo l’80% delle persone che seguono i social dinanzi all’informazione guardano la foto, leggono il titolo, ma non leggono i contenuti, quindi non aprono il servizio.
Nel complesso, il mercato di quotidiani e periodici registra un -8,4% (-9,7% solamente il comparto dei periodici) consolidando un trend negativo in atto già da diverso tempo.
E’ quanto si evidenzia nel secondo “Osservatorio sulle comunicazioni” del 2019, pubblicato da Servizio Economico Statistico dell’AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Rispetto a marzo 2018 le copie giornaliere vendute (cartacee e digitali) dai principali editori registrano ad oggi una flessione del 9%, corrispondente a -2,6 milioni di copie. Se si considerano gli ultimi 4 anni, il calo si attesta a -31% (con le copie vendute che passano da -2,5 a -1,8 milioni).
I principali gruppi editoriali di quotidiani registrano un’ulteriore contrazione delle vendite di copie cartacee delle proprie testate (-31% da marzo 2015, -9% da marzo 2018). Analoga tendenza si osserva per le copie digitali dei quotidiani (-28% da marzo 2015 e -7% da marzo 2018). Costante, in media pari al 9%, il peso delle copie digitali dei quotidiani sul totale delle vendite.
Da marzo 2015 a marzo 2019, inoltre, si osserva un aumento dell’indice dei prezzi dell’editoria quotidiana di poco superiore al 10%, mentre quello relativo all’editoria periodica è assai più contenuto (+1,4%). “Su base annuale, la crescita dell’indice dei prezzi è pari al 4% per i quotidiani. Si tratta di dati che ancora una volta confermano la necessita di un intervento urgente a tutela dell’intero settore della carta stampata e dei media in generale.