In questi due anni di epidemia a fare da leone è stata l’informazione sia sui mezzi social, sia in TV attraverso i talk show, sia per quanto riguarda le testate giornalistiche. All’inizio tutto è apparso normale e scontato perché la situazione era delicata e l’informazione, che ricopre un ruolo fondamentale in ogni società, ha dato il suo contributo. Ma questa nobile arte ad un certo punto ha smesso di avere quel ruolo nobile, e non ha dato più quella informazione trasparente di cui ha bisogno un popolo. È mancato il sale primario della corretta informazione, il contradittorio. Inoltre è mancato la parte più importante di ogni giornalista, la verifica della notizia prima di pubblicarla.
Oltre a ciò, si è avvertito quel senso di informazione a senso unico, dove le uniche informazione da rendere erano quelle dettate dalla politica e, peggio ancora, quelle indirizzate a chi la pensava diversamente, oltre ad avere un unico nemico da colpire a ripetizione in ogni momento: i non vaccinati.
Però fa specie quando i professoroni del giornalismo, le penne candide, incappano in notizie false, le rilanciano, creano un bel po’ di odio verso i no vax e poi se ne stanno zitti zitti come se nulla fosse quando la notizia si rivela falsa. I casi di notizie rilanciate sui social e riportate dai giornali, che poi risultano infondate, sono tante. Per fare un esempio la bimba “positiva al Covid” che da Udine è stata trasportata d’urgenza al Bambin Gesù di Roma da un Falcon 900 del 31esimo Stormo dell’Aeronautica Militare? Ecco. Il coronavirus non c’entrava un fico secco. Ci ha pensato la madre della bimba a smentire la notizia. “Vergognatevi! – ha scritto sui social e riportato dal blog di Nicola Porro – Mia figlia non è affetta covid e penso che lucrare, anche solo moralmente (come hanno fatto svariate redazioni in queste ore) sull’emergenza sanitaria sia vergognoso. Ha invece una rarissima malattia congenita chiamata Emangioma Epatico, per questo motivo necessiterà delle cure dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù”. La bimba per fortuna è stabile. Su Instagram la madre è tornata alla carica parlando dei rovesci cattivi di questa storia, “ancora più inaspettati e vergognosi”: ovvero “quelli giornalistici”.
La mamma della piccola non ha tutti i torti, di storie simili successe in questi due anni sono tante, si potrebbe scrivere un libro. Se ci sono cali di ascolti, cali di vendite dei grandi giornali, come anche la lettura sui giornali online, è il segnale che le persone sono stanche di questa informazione. Il danno, purtroppo, viene fatto a tutta la categoria, anche a quella che si è smarcata dal pensiero unico del covid, e paga anch’essa un prezzo salato della caduta libera dell’informazione. Attualmente l’informazione ha toccato il fondo. Per fortuna che ci sono ancora quelli che restano fuori dal coro e continuano a fare un’informazione basata sulla verifica della notizia e distanti dal pensiero unico. Il contraddittorio è il sale dell’informazione, se non c’è, non si può definire una informazione corretta.