ROMA- Che la crisi sia ben finita, è solo immaginazione della classe dirigente europea, che continua, compresa quella italiana, ad esultare con quei zero virgola che non danno nessun impulso utile a far ripartire il vecchio continente. La ripresa dell’area euro “prosegue moderata”. Ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi nella sua audizione mensile davanti al Parlamento europeo. Quindi per Draghi i timidi segnali di una ripresa forte e duratura son ben lontani dalle esultazioni inutili delle classe dirigenti. Secondo Draghi “sono chiaramente visibili i rischi al ribasso sulla crescita e sul commercio”. Infatti il potere d’acquisto delle famiglie è rimasto quasi invariato, e l’economia non riesce a ripartire come dovrebbe.
“La Banca centrale europea – ha proseguito Draghi– riesaminerà il livello dei suoi stimoli monetari all’economia a dicembre, pronta ad avvalersi di tutti gli strumenti disponibili, nel caso giudicasse che i suoi obiettivi di ripristino dell’inflazione a livelli accettabili risultassero a rischio. Al nostro incontro di dicembre riesamineremo il livello della nostra politica monetaria accomodante. Monitoreremo da vicino i rischi alla stabilità dei prezzi e valuteremo la forza e la persistenza dei fattori che stanno rallentando il ritorno dell’inflazione a livelli vicini al 2%. Se la stabilità dei prezzi è a rischio agiremo usando tutti gli strumenti disponibili entro il nostro mandato”.
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