L’ira dei sindaci: il coprifuoco è stato scaricato su di noi

Ora la palla passa nelle mani dei sindaci, che da ieri sera sono i veri responsabili di come arginare l’epidemia. Il governo inserisce in un dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica.

L’ira dei sindaci: il coprifuoco è stato scaricato su di noi

Ora la palla passa nelle mani dei sindaci, che da ieri sera sono i veri responsabili di come arginare l’epidemia. “Il governo inserisce in un dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. Questo non lo accettiamo”. Così il presidente dell’Anci, Antonio Decaro sottolineando che “nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare”.
La situazione dei contagi è complicata, il governo ha pensato di dare in mano ai sindaci il potere di poter chiudere strade e piazze dove ci sono situazioni di assembramento. In prima battuta il provvedimento non è del tutto cattivo, poiché sono i sindaci a stare nei territori e quindi più vicini alle situazioni che creano assembramento ed è più facile gestirle localmente. Quello che forse non garba ai sindaci è lo scarica barile che si è avuto affidando tutto sulle spalle dei sindaci la responsabilità di gestire l’epidemia.
Il nuovo Dpcm non da misure tali da poter credere che in poche settimane i contagi possano diminuire. Ci sono provvedimenti restrittivi per attività che hanno pagato già pagato a caro prezzo le restrizioni della prima fase, ora si ritrovano di nuovo al centro dell’attenzione per via della movida sconsiderata che si potrebbe arginare con controlli più severi. Forse il provvedimento fatto a carico dei sindaci è l’unica strada per poter controllare, da parte delle amministrazioni comunali, soprattutto dei grandi centri urbani, la movida.