ROMA- Ormai non si sommano più gli attentati portati avanti dal terrorismo islamico. Un nemico invisibile difficile da combattere. Cani sciolti, cosi sono chiamati. Terroristi di nuova generazione, cresciuti nei paesi occidentali, ma che oggi attaccano senza pietà chi li ha cresciuti. Sul piatto però ci sono i continui attentati che mettono a difficile prova la tenuta psicologica di molti paesi nel mondo.
Ma cosa vuole questo califfato islamico? La domanda se la pongono in molti. Secondo gli storici vogliono ricostruire quello che una volta era lo stato islamico, che era presente in molte aree tanto da dettare la legge islamica come unica legge. Il suo capo, Abu Bakr al-Baghdadi, nel giugno 2014 ha proclamato la nascita di un califfato nei territori caduti sotto il suo controllo in un’area compresa tra la Siria nord-orientale e l’Iraq occidentale. Molti leader del mondo islamico hanno evidenziato l’illegittimità dell’annuncio e il contrasto dell’ideologia del gruppo con la dottrina religiosa.
Ma questo califfato sta seminando solo morte e nulla che possa reggere su qualcosa di politico. Sta facendo della religione una guerra contro paesi occidentali da lui ritenuti infedeli. Ma infedeli in cosa? Le società occidentali si sono evolute e costruito una modernità basata sui diritti umani, mentre loro vogliono eliminare i diritti e far sì che tutto il mondo, idea folle, si pieghi alla loro religione islamica, che nulla c’entra con l’Islam come religione.
Una follia che sta portando avanti, e che oggi mette a rischio la serenità e la pace in molti paesi occidentali. La paura che questo schema possa coinvolgere i tanti islamici che si sono rifugiati in occidente, e seguono i proclami di questo irreale stato islamico, diventa la tensione maggiore. Le nuove leve che sono cresciute in occidente, come dimostrano i vari attentati che si stanno consumando negli ultimi mesi, sono coloro che stanno appoggiando la guerra dell’isis e seminando morte in occidente. Il fatto che riesca a toccare, con attacchi in più paesi nel mondo, dimostra che proprio chi già vive nei territori può colpire in qualsiasi momento.