Gio. Giu 8th, 2023

Prima l’epidemia che ha messo in ginocchi alcuni paesi nel mondo, con una economia quasi al collasso per far fronte all’enorme pressione causata dal virus. Poi la guerra, che sta mettendo a dura prova l’economia dell’Europa, l’America è molto lontana dalla guerra e non ha nessun problema imminente. Invece il terzo nemico che saremo costretti a combattere, e forse il peggiore di tutti, sarà la fame.

Già il presidente francese aveva esposto il problema subito dopo la conferenza di Versailles di due settimane fa mettendo sul tavolo dei leader europei il rischio di una carestia “inevitabile”, in Europa ma soprattutto in Africa e in Medio Oriente, se la Russia non permetterà nelle prossime settimane ai contadini ucraini di portare a termine la semina.

Quello del presidente francese può essere un appello da non prendere sotto gamba, poiché le importazioni di mais, grano e olio di semi di girasole sono ridotte al lumicino, con le navi cargo bloccate nei porti di Odessa e del Mar d’Azov controllati dalle navi russe. Kiev ha pure vietato l’export di segale, orzo, grano saraceno, miglio, zucchero, sale e carne per evitare carenza di cibo nei mesi di guerra. Quindi tra  12 o 18 mesi potrebbe arrivare una vera a propria “carestia”.