Luigi Roma: Zona Rossa ai Palazzi Ex Cirio, Salvini fa solo passerelle, cosa ha fatto da Ministro degli interni

La zona Rossa ai Palazzi ex Cirio di Mondragone è solo responsabilità della cattiva politica e dello Stato. La cattiva politica produce cattiva urbanistica e la cattiva urbanistica produce emergenza sociale. Il sogno della rigenerazione urbana da attuarsi mediante la riqualificazione delle aree adiacenti l’ex complesso industriale Cirio con la sottoscrizione della Convenzione di lottizzazione del 75 per realizzazione di edifici residenziali, è stato un sogno infranto – spiega Luigi Roma – I processi di pianificazione dovrebbero essere finalizzati a uno sviluppo sostenibile ed equo assumendo un ruolo di mediazione tra le parti in gioco nei conflitti sull’uso dello spazio e sulle sue implicazioni materiali e sociali, poiché la pianificazione è un’attività da svolgersi principalmente nell’interesse pubblico. Attraverso gli strumenti di piano si fissano diritti edificatori, distribuzione dei servizi e delle infrastrutture, orientamenti al futuro determinando trasformazioni non solo nell’uso del suolo ma anche nell’aggregazione sociale. Nei palazzo ex Cirio la sproporzione tra il numero di abitanti e le superfici delle unità immobiliari erano e sono già da anni in violazione del D.M. 05/07/75 e della legge regionale della Campania n. 18 del 1997. Qualche amministratore coraggioso aveva tentato nel recente passato di porvi rimedio, ma è stato lasciato solo dallo Stato. La zona rossa a Mondragone è solo colpa dello Stato. La visita di Salvini è solo l’ennesima passerella. Cosa ha fatto da ministro degli interni per sgomberare i palazzi ex Cirio? Nulla! La gestione dello spazio è questione tanto fondamentale quanto complessa. Interessa il presente e il futuro, interseca aspetti fisici, economici, sociali e simbolici, contrappone interessi e visioni del mondo. Se Eletto consigliere regionale mi farò promotore di scelte e indirizzi di regolazione dei processi di pianificazione urbanistica che guardino alle persone, quelle dimenticate dalla politica.