Da una settimana si parla di fase due, ma la vera fase due inizia lunedì 18 maggio. È questa la data che sancisce l’inizio dell’uscita dalla quarantena. Di sicuro dovranno scomparire tutte le autocertificazioni, non servono più. Lunedì riapre tutto quello che è stato chiuso l’8 marzo, ed è il momento più delicato per la nazione. Per la prima settimana sarebbe opportuno optare per chiusure che non vadano oltre le ore 23, in maniera tale da evitare assembramenti notturni.
Il pericolo maggiore delle aperture di lunedì non è rappresentato dal commercio, estetisti, parrucchieri, ristoranti e nemmeno i bar, ma è rappresentato dalla movida, quella che smuove i giovani e può produrre enormi assembramenti. L’unico pericolo cui bisogna fare molta attenzione, è la voglia dei giovani di ritornare a fare le ore piccole, specialmente nei fine settimana. L’epidemia non è andata via, il virus è ancora qui tra noi, non si può correre il rischio di un flusso sproporzionato di persone per strade, poiché essi sono sinonimo di contagio. Si calcola che gli asintomatici sono la maggioranza delle persone. Non hanno sintomi, ma sono portatori di contagio, quindi la vera fase due, quella che deve impensierire tutti, istituzioni e cittadini, è proprio le aperture dal 18 maggio. Qui entra in gioco la responsabilità dei cittadini, che finora sono stati impeccabili, ora lo devono essere ancora di più. Ritornare a picchi di contagio significa ritornare di nuovo tutti chiusi in casa, e non possiamo permettercelo, si rischia, altre al coronavirus, di morire anche di fame.
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