Categories: Cronaca

M5S presenta interrogazione sull’accordo Italia-Libia e le torture nei centri per migranti

ROMA- Il M5S presenta un’interrogazione parlamentare per far luce sui vari fatti che sono ribaltati alle cronache sulle condizioni di vita di chi viene accolto nei centri accoglienza in Libia. Una situazione che nega la libertà alla persona e, quindi, il M5S con l’interrogazione vuole sapere dopo i vari accordi sottoscritti qual è la condizione attuale.
Infatti in data 2 febbraio 2017, il Governo di Riconciliazione Nazionale dello Stato della Libia e il Governo della Repubblica Italiana, sottoscrivono a Roma un Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana; in data 18 aprile 2017 viene pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la legge 13 aprile 2017 n. 46 di conversione del decreto-legge 17 febbraio 2017 n. 13, “Decreto Minniti”, recante disposizioni urgenti per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale; i dati forniti da OXFAM Italia nel nuovo rapporto “L’inferno al di là del mare” raccolgono le testimonianze di migliaia di migranti che raccontano di essere stati picchiati, abusati, venduti e arrestati illegalmente; si registra l’84% di trattamenti inumani tra cui violenze brutali e torture. Il 74% ha dichiarato di aver assistito all’omicidio o alla tortura di qualcuno con il/la quale stavano compiendo il viaggio; l’80% ha vissuto in scarsità o deprivazione di acqua e cibo e il 70% è stato imprigionato in luoghi di detenzione ufficiali o non ufficiali; come denuncia UNHCR, questo accade in quanto non esistono campi o centri per migranti nel territorio libico ma solo prigioni, alcune controllate dalle autorità altre da milizie; tra uomini, donne e bambini in fuga da Paesi come Eritrea, Somalia, Nigeria o Sudan l’85% è arrivato attraverso la Libia; tra ottobre 2016 ed aprile 2017, MEDU ha raccolto 168 storie di migranti vittime di torture dei quali 59 sono stati presi in carico clinicamente. Infine un altro dato allarmante registrato dal programma Open Europe: su 900 migranti, intercettati ed assistiti, il 31% sono minori non accompagnati; Gino Strada, fondatore di Emergency ha affermato alla TV del Fatto Quotidiano:“Questi accordi con la Libia e questo Decreto fatto dal Ministro dell’Interno non è niente più che un atto di guerra contro i migranti”, “Noi siamo già oggi responsabili di diverse morti, diverse torture, centinaia e migliaia di violazioni dei diritti umani”, “Non si potrà dire non lo sapevamo.”
In che modo i Ministeri stanno monitorando che gli accordi sottoscritti con la Libia non provochino violazioni dei diritti umani e finanziamenti dei gruppi che violano tali diritti.

Redazione

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