Categories: Cronaca

Mafia: Sava (procuratore Caltanissetta), cosa nostra vive situazione fluida

«Cosa nostra sta vivendo una nuova situazione di fluidità. Siamo passati dall’inabissamento voluto da Bernardo Provenzano dopo le stragi a una Mafia che si insinua, proprio perché diventa fluida, in tutti i settori sfruttando le potenzialità anche tecnologiche e questo insinuarsi, il fatto che prenda la forma di tutto ciò che tocca, rende particolarmente difficoltoso andare poi a colpire dove questa fluidità si va a inserire». Lo ha dichiarato Lia Sava, Procuratore Generale di Caltanissetta, nel corso della trasmissione “Fatti e Misfatti – I Fuorilegge” in onda su TgCom24 (canale 51) e condotto da Paolo Liguori. «I settori sono sicuramente ancora quelli tradizionali, se guardiamo alle statistiche dell’ultimo biennio: il traffico di sostanze stupefacente e il riciclaggio di ingenti capitali derivanti da proventi illeciti ancora continuano ad essere un fattore di interesse dell’organizzazione; a ciò si affianca – ha continuato il Procuratore Sava – il settore delle estorsioni che diventa più sofisticato ed è frutto anche questo della nuova fluidità: l’avvicinamento dell’imprenditore e il cercare prima di imporre la fornitura per arrivare poi ad assumere addirittura il controllo totale dell’impresa mafiosa sono situazioni che già a metà degli anni 2000 avevamo verificato ma che adesso, proprio in conseguenza di questa fluidità, diventano molto forti. La fluidità implica anche diventare più sofisticati: siamo sempre più lontani dallo stereotipo della mafia con la coppola e il mafioso che mangia cicoria di Provenzaniana memoria. È una mafia che diventa colta, che si internazionalizza e che tende a fare affari».
Cosa nostra teme informazione corretta
«Sicuramente l’organizzazione mafiosa vede “con terrore” l’informazione corretta e coraggiosa. Cosa nostra per sua natura tende a mistificare, a mischiare verità e bugia proprio perché è sul clima di falsità e ancor peggio sul clima di omertà che poggia la sua forza e quindi un’informazione corretta e coraggiosa è sicuramente fondamentale e dà un grosso fastidio alla Mafia». Aggiunge Lia Sava, Procuratore Generale di Caltanissetta – Ciò che non le dà fastidio è invece un’informazione non corretta o peggio ancora un’informazione che vada a violare il segreto investigativo, perché rovinando le indagini si fa un favore all’organizzazione. Quindi l’informazione deve essere corretta e rispettosa delle sentenze. Ben vengano i giornalisti coraggiosi ma la verità deve rispettare le regole».

Redazione

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