ROMA- Regali “ghiotti” ed elettronica. Stando alle previsioni formulate dalle imprese, saranno questi i doni che gli italiani più frequentemente troveranno sotto l’albero di Natale. I preconsuntivi per il IV trimestre 2015 dell’industria manifatturiera, elaborati dal Centro studi di Unioncamere e dall’Istituto Guglielmo Tagliacarne, mostrano una impennata di ottimismo soprattutto tra le imprese del settore alimentare e elettrico ed elettronico, ma si estendono a “macchia di leopardo” all’intero segmento manifatturiero. Le attese positive – se confermate alla fine del periodo – daranno la misura di quanto la macchina Italia stia, sia pure faticosamente, rimettendosi in moto.
“Alcuni ‘pezzi importanti’ del nostro sistema manifatturiero mostrano di aver imboccato un percorso di recupero di una certa consistenza”, evidenzia il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. “E’ fondamentale ora che la crescente fiducia manifestata dai consumatori e attestata dalle rilevazioni dell’Istat si traduca in una buona ripresa dei consumi interni. In questo modo gli effetti positivi di questo ripresa dell’attività produttiva dopo tanti anni di crisi potranno trasferirsi anche a quei settori e a quelle aree del Paese che mostrano ancora difficoltà”.
Gli ottimisti in netta maggioranza
Ammonta a +16 punti percentuali la differenza fra gli imprenditori che prevedono un incremento di produzione e fatturato rispetto a quelli che ne prevedono una diminuzione nel IV trimestre dell’anno, ma si aggira intorno ai 30 punti percentuali nel caso dell’alimentare e dell’industria elettrica ed elettronica. Tra chi vede maggiormente rosa ci sono gli imprenditori del Centro (il saldo fra attese positive e negative è pari a +23 per la produzione e a +20 per il fatturato) mentre nel Mezzogiorno il saldo è di +19 per entrambi gli indicatori.
Il dato più confortante di queste manifestazioni di ottimismo riguarda però la previsione di ripresa della domanda interna, sebbene essa appaia comunque più debole di quella estera e limitata ad alcuni casi specifici: il saldo tra attese di incremento e di diminuzione degli ordinativi provenienti dai consumatori italiani è infatti pari a +9 punti percentuali, a fronte dei circa 20 punti che caratterizzano quelli esteri. Il dato di sintesi degli ordinativi interni è trainato verso l’alto dalle previsioni particolarmente positive dell’alimentare (+32 punti percentuali) e dal comparto dell’elettricità e dell’elettronica (+19 punti percentuali). Decisamente più contenuto, invece, per gli altri settori.
Previsioni relative alla PRODUZIONE per il IV trimestre 2015, per classe dimensionale, ripartizione geografica e settore di attività
(distribuzione % risposte delle imprese e saldi in punti percentuali)
Totale imprese | ||||
aumento | stabilità | diminuz. | saldo | |
TOTALE | 31 | 54 | 15 | 16 |
– di cui: Artigianato | 25 | 56 | 19 | 6 |
– di cui: 2-49 addetti | 27 | 55 | 18 | 9 |
– di cui: 50 addetti e oltre | 36 | 52 | 12 | 23 |
SETTORI | ||||
Industrie alimentari | 41 | 47 | 12 | 29 |
Industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature | 30 | 54 | 15 | 15 |
Industrie del legno e del mobile | 31 | 51 | 18 | 12 |
Industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche | 31 | 55 | 14 | 17 |
Industrie dei metalli | 25 | 55 | 19 | 6 |
Industrie elettriche ed elettroniche | 40 | 50 | 11 | 29 |
Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto | 32 | 55 | 14 | 18 |
Altre industrie | 27 | 57 | 15 | 12 |
RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE | ||||
Nord Ovest | 29 | 55 | 16 | 13 |
Nord Est | 32 | 52 | 17 | 15 |
Centro | 35 | 52 | 12 | 23 |
Sud e Isole | 31 | 57 | 12 | 19 |
Fonte: Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne – Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera
Previsioni relative al FATTURATO per il IV trimestre 2015, per classe dimensionale, ripartizione geografica e settore di attività
Totale imprese | ||||
aumento | stabilità | diminuz. | saldo +/- | |
TOTALE | 33 | 50 | 17 | 16 |
– di cui: Artigianato | 26 | 54 | 21 | 5 |
– di cui: 2-49 addetti | 29 | 51 | 20 | 9 |
– di cui: 50 addetti e oltre | 38 | 49 | 13 | 25 |
SETTORI | ||||
Industrie alimentari | 44 | 43 | 12 | 32 |
Industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature | 31 | 51 | 17 | 14 |
Industrie del legno e del mobile | 34 | 46 | 20 | 14 |
Industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche | 31 | 56 | 13 | 18 |
Industrie dei metalli | 28 | 50 | 22 | 5 |
Industrie elettriche ed elettroniche | 40 | 49 | 11 | 28 |
Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto | 33 | 51 | 15 | 18 |
Altre industrie | 30 | 53 | 17 | 13 |
RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE | ||||
Nord Ovest | 32 | 50 | 18 | 14 |
Nord Est | 33 | 48 | 18 | 15 |
Centro | 35 | 50 | 15 | 20 |
Sud e Isole | 31 | 57 | 12 | 19 |
Fonte: Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne – Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera
Previsioni relative agli ORDINATIVI NAZIONALI per il IV trimestre 2015, per classe dimensionale, ripartizione geografica e settore di attività
(distribuzione % risposte delle imprese e saldi in punti percentuali)
Totale imprese | ||||
aumento | stabilità | diminuz. | saldo +/- | |
TOTALE | 25 | 59 | 16 | 9 |
– di cui: Artigianato | 24 | 53 | 23 | 1 |
– di cui: 2-49 addetti | 24 | 55 | 21 | 3 |
– di cui: 50 addetti e oltre | 26 | 60 | 13 | 13 |
SETTORI | ||||
Industrie alimentari | 40 | 52 | 8 | 32 |
Industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature | 22 | 59 | 19 | 3 |
Industrie del legno e del mobile | 27 | 51 | 22 | 4 |
Industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche | 24 | 60 | 16 | 8 |
Industrie dei metalli | 21 | 60 | 19 | 2 |
Industrie elettriche ed elettroniche | 29 | 60 | 11 | 19 |
Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto | 24 | 60 | 16 | 7 |
Altre industrie | 26 | 56 | 18 | 8 |
RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE | ||||
Nord Ovest | 23 | 59 | 18 | 6 |
Nord Est | 26 | 57 | 17 | 8 |
Centro | 27 | 60 | 13 | 15 |
Sud e Isole | 33 | 58 | 9 | 24 |
Fonte: Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne – Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera
Previsioni relative agli ORDINATIVI ESTERI per il IV trimestre 2015, per classe dimensionale, ripartizione geografica e settore di attività
(distribuzione % risposte delle imprese e saldi in punti percentuali)
Totale imprese | ||||
aumento | stabilità | diminuz. | saldo +/- | |
TOTALE | 35 | 50 | 15 | 20 |
– di cui: Artigianato | 31 | 50 | 20 | 11 |
– di cui: 2-49 addetti | 34 | 49 | 17 | 17 |
– di cui: 50 addetti e oltre | 36 | 50 | 14 | 22 |
SETTORI | ||||
Industrie alimentari | 49 | 42 | 9 | 41 |
Industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature | 35 | 48 | 17 | 17 |
Industrie del legno e del mobile | 44 | 40 | 16 | 28 |
Industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche | 35 | 52 | 13 | 22 |
Industrie dei metalli | 30 | 52 | 18 | 13 |
Industrie elettriche ed elettroniche | 43 | 48 | 9 | 35 |
Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto | 30 | 53 | 18 | 12 |
Altre industrie | 33 | 52 | 15 | 18 |
RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE | ||||
Nord Ovest | 35 | 48 | 17 | 19 |
Nord Est | 35 | 48 | 17 | 18 |
Centro | 33 | 57 | 10 | 24 |
Sud e Isole | 35 | 59 | 6 | 29 |
Fonte: Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne – Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera
L’indagine congiunturale sulle imprese dei settori del manifatturiero, realizzata dal Centro Studi Unioncamere, si rivolge trimestralmente ad un campione di oltre 10.000 aziende con almeno un dipendente: tale campione è formato da poco meno di 4.000 interviste realizzate “centralmente” (che garantiscono la significatività dei risultati per il totale Italia e per le cinque regioni le cui Unioncamere effettuano sovracampionamenti sull’indagine Nazionale, ovvero Liguria, Emilia Romagna, Campania, Sicilia[1] e Lazio), mentre le restanti interviste sono fornite trimestralmente dalle quattro Unioncamere Regionali che, conducendo esse stesse indagini congiunturali per le regioni di competenza (Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto), hanno intrapreso da qualche anno un percorso di collaborazione con l’Unioncamere Nazionale, che ha già portato a condividere tra i diversi soggetti coinvolti più di un aspetto dell’indagine (in primis, la definizione del comparto manifatturiero e i contenuti del questionario). L’indagine è rappresentativa della totalità delle imprese, interessando anche le imprese con più di 500 addetti.[2]I dati sono disaggregati per due classi dimensionali (da 2 a 49 addetti e 50 addetti e oltre), per 8 settori di attività economica (industrie dei metalli, industrie chimiche e delle materie plastiche, industrie alimentari, industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature, industrie del legno e del mobile, industrie delle macchine elettriche ed elettroniche, industrie mecc. e dei mezzi di trasporto e altre industrie) e per ripartizione geografica.Nell’indagine, condotta con la tecnica CATI o con tecnica mista CATI-CAWI, viene chiesto alle imprese di dichiarare l’andamento congiunturale e tendenziale di una serie di indicatori economici (tra i quali l’andamento tendenziale della produzione, oggetto del presente comunicato), nonché la previsione per il trimestre successivo al trimestre di indagine. Alcuni dei dati tendenziali sono di tipo quantitativo (variazioni registrate nel trimestre rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), mentre i dati congiunturali (rispetto al trimestre precedente) e previsionali (riferiti al trimestre successivo) sono di tipo qualitativo (aumento, stabilità, diminuzione). L’unità di riporto è costituita dalle unità provinciali d’impresa[3] (anche se la classe dimensionale è quella dell’impresa nel suo complesso). Le ponderazioni infra-dominio e inter-dominio delle risposte vengono effettuate sulla base del numero di addetti di ciascuna impresa / cluster d’appartenenza.Le interviste relative al 3° trimestre 2015 sono state realizzate nel mese di ottobre 2015.
[1] In occasione di questo trimestre le interviste della regione Sicilia non si sono rese disponibili in tempo utile per l’elaborazione dei dati nazionali.
[2] In questo trimestre la copertura del sottoinsieme di imprese con più di 500 addetti è risultata inferiore alle aspettative, rendendo necessario operare le stime di questo segmento con l’ausilio di questionari di imprese di dimensioni inferiori.
[3] Per Unità Locale Provinciale (ULP) si intende, convenzionalmente, l’insieme delle unità locali di una stessa impresa localizzate in una stessa provincia. Gli addetti di una ULP corrispondono alla somma dei relativi addetti di tutte le UL della provincia.