Inverno 2013. Abano laziale, Comune dei Castelli alle porte di Roma. Nella sua abitazione, la cantautrice e musicista Mariella Nava sta tenendo una festa in occasione del suo compleanno, quando si accorge che il buffet inizia a scarseggiare. Allora, richiamata l’attenzione della cognata, le fa segno di raggiungere la sala da pranzo per prendere altre tartine.
Una volta in cucina, le due decidono di bere un bicchiere di vino, prima di ritornare in salotto a festeggiare insieme con gli altri familiari.
“Bella serata, eh, Mari’!…”, esclama la cognata, spostando la tenda appesa al balcone della cucina.
“Eh, sì, è vero!, chi lo direbbe che siamo a febbraio…il cielo è così terso che sembra agosto…magari, fra poco, vediamo pure qualche stella cadente!…, constata sarcastica la Nava avvicinatasi alla cognata.
“Comunque, Mari’, è incredibile questa storia della soap brasiliana…ma com’è che andata?, ja, racconta un po’!…”, indaga curiosa, la cognata.
“Veramente, si tratta di una casualità…”,inizia a raccontare la Nava, continuando: “il fatto è che a uno dei produttori piace la musica italiana e pare che sia venuto a un concerto che ho tenuto a San Paolo, qualche tempo fa, per la comunità italiana…lì, quella sera, ha sentito il brano “Ci sono pensieri”, del mio album “Tempo mosso” ,che avevo appena pubblicato, gli è piaciuto e ha deciso seduta stante , là per là, che sarebbe stata quella la colonna sonora della nuova soap che ha prodotto: “Amor à vida”, in onda sul canale nazionale Rede Globo, la più grande rete televisiva commerciale del Sud America!…”.
“Tu, guarda, alle volte, la vita com’è strana!…”, constata la cognata della cantautrice, subito interrotta dalla Nava: “Che poi, devi dire: non è nemmeno la prima volta che mi capita qualcosa per “caso”…Sai come ho cominciato a cantare e a suonare, te l’ho già raccontato?…No, vero?…bene, mo’ che c’abbiamo un po’ di tempo te lo racconto: il fatto è che in famiglia siamo un po’ tutti canterini, a cominciare da mia sorella, fu lei a studiare per prima pianoforte e così io, per andarle dietro , perché era la maggiore, mi appassionai e ,da allora, non ho più smesso!…”.
“Ah, quindi,Mari’, se tua sorella avesse fatto la ballerina, avresti ballato pure tu?…”, chiede la cognata, cui la Nava risponde prontamente: “Non lo so, ma una cosa è certa: il caso oppure chiamalo “destino”, è stato un fattore determinante… Poi, anche il mio esordio nel mondo della musica è stato per caso!…Era il 1986 e mi ero appena trasferita a Roma da Taranto e uno dei brani che avevo inciso e inviato come provino, proprio a una casa discografica, finì tra le mani di Gianni Morandi, che lo ascoltò e decise di cantarlo, si chiamava: “Questi figli”, era una canzone che parlava del rapporto difficile tra genitori e figli, ma dal punto di vista dei genitori, e lo incise nel suo album dell’epoca “Uno su mille”…circostanza grazie alla quale ottenni il mio primo contratto con la RCA…Infine, proprio con una canzone che parla delle coincidenze e delle cose che accadono per caso nella vita, “Così è la vita”, ho ottenuto il mio miglior piazzamento al Festival di Sanremo, classificandomi al terzo posto e vincendo il premio per la “miglior melodia”!…E sì, non c’è niente da fare, io ne sono convinta: nell’esistenza di ognuno di noi tutte le cose sono collegate da una trama invisibile che conosce soltanto Dio e di cui , solo alla fine, riavvolgendo il nastro, scopriremo il senso!…”.
“Eh, cognatina mia, come siamo filosofiche stasera, tra un piatto di lasagne e l’altro, ma tu lo sai sì che mo’ che torniamo di là ti chiederanno tutti di cantare la canzone della soap brasiliana?…”,domanda la cognata della Nava , con tono sarcastico, rintuzzata dalla cantautrice: “E tu cognatina mia, lo sai come ho conosciuto tuo fratello?, sempre per “Caso fu!…”.
All’improvviso, in casa mia entrò un pianoforte comprato per mia sorella di tre anni più grande, che iniziò a studiarlo. Lei frequentava la prima media e quella scelta fu suggerita dalla sua insegnante di Educazione Musicale. Io ero la terza, la minore dopo un fratello e una sorella, e la meno sospettabile. E mia mamma pensava che fossi troppo piccola per imparare a suonare. Ma un pianoforte in casa ingentilisce l’animo e il pensiero e chi voleva entrare in contatto con questa arte ero proprio io. Insomma, mentre mia sorella smetteva di studiarlo , io ci sono cascata dentro e non l’ho mollato più. Di fatto ho capito subito che nella musica c’era qualcosa di importante, perché sovrastava ogni altro mio interesse, i giochi, quando ero piccola, e anche lo studio via via che crescevo. La musica veniva prima e il resto dopo, o comunque contemporaneamente. È stato il mio primo sogno e non ho nemmeno preso in considerazione un piano B”. Così, la cantautrice e musicista Mariella Nava in un’intervista rilasciata a una rivista musicale, un anno fa, in occasione dell’uscita del singolo “Segnali universali”, cantato con le amiche e colleghe Grazia Di Michele e Rossana Casale, preludio all’album “Anime di vetro”.
Nata a Taranto il 3 febbraio 1960, Maria Giuliana Nava, questo il nome completo dell’artista, si avvicina alla musica grazie alla sorella maggiore, ( è l’ultima dopo un fratello e una sorella), che all’età di undici anni inizia a studiare pianoforte, accendendo in lei la curiosità. Quindi, intrapreso lo studio di questo strumento e della Composizione, dapprima, con un insegnante privato e, poi, presso l’Istituto Musicale Giovanni Paisiello, conseguita la Maturità scientifica, si trasferisce a Roma con la famiglia, per via del lavoro dei genitori.
Qui, negli anni Ottanta, proseguiti gli studi musicali con il Maestro Nazario Carlo Bellandi, docente al Conservatorio di Santa Cecilia, compone la canzone “Questi figli”, che Gianni Morandi decide di incidere ed inserire nel suo album “Uno su mille”.
Da qui, ottenuto un contratto con la casa discografica RCA italiana, nel 1987/1988 ,partecipa al Festival di Sanremo con le canzoni: “Fai piano” e “Uno spiraglio al cuore”, classificatesi l’una all’ottavo posto, e l’altra , eliminata, invece, alla prima serata, inserite nel 33 giri “Per paura o per amore”, premiato con la Targa Tenco come “Migliore Opera prima”.
Nel 1989, pubblicato per la BMG il secondo disco “Il giorno e la notte” , con musiche composte dal pianista, compositore e direttore d’orchestra Luis Enriquez Bacalov, prende parte nuovamente al “Festival della Canzone”, stavolta in veste di autrice, del brano “Come mi vuoi”, cantato da Eduardo De Crescenzo.
Presentatasi al Festival di Sanremo nella doppia veste di cantautrice della canzone “Gli uomini” e di autrice del brano “Spalle al muro”, cantata da Renato Zero, nel 1991, partecipa al Cantagiro e al Festivalbar, con la canzone “Crescendo”.
Affermatasi come autrice ( scrive canzoni, tra gli altri, per Loredana Bertè, Ornella Vanoni, Syria, Tosca ,Mango e Andrea Bocelli), fra il 1992 e il 1999, alterna alla partecipazione al Festival di Sanremo, con i brani: “Mendicante”, “Terra mia”(vincitore del Premio “Volare”) e “Così è la vita”,classificatosi al terzo posto e ,premiato come “miglior melodia”, la pubblicazione di album,quali: “Mendicante e altre storie”, “Uscire” e “Dimmi che mi vuoi bene”.
Di nuovo all’Ariston nel 2000 ,con la canzone “Futuro come te”, e nel 2002, con il brano “Il cuore mio”, classificatosi al sesto posto, pubblica l’album “Questa sono io” e viene insignita del Premio Gondola d’ora alla carriera.
Sposatasi nel 2003 ad Albano Laziale(Comune in provincia di Roma), l’anno successivo, torna in sala d’incisione per registrare il disco “Condivisioni”, composto per metà da canzoni inedite e per l’altra da brani già incisi e cantati in coppia con alcuni colleghi come Renato Zero e Gianni Morandi, mentre il duetto inedito con Dionne Warwick ,“It’s forever” viene scelto come inno ufficiale dei Campionati mondiali di sci del Bormio e come canzone finalista del Premio Amnesty International Italia.
Preso parte al reality musicale di Rai 2 “Music Farm”, nel 2005 , lancia l’inedito “Adesso canto” e parte in tournée per l’Italia, per poi registrare gli inediti: “L’assaggio”, “Guarda giù” e“La strada” , brano, quest’ultimo dedicato a Papa Giovanni Paolo II°,appena scomparso.
Vincitrice del Premio Venice Music Awards , prende parte come ospite fissa all’ MPZero Tour e nel 2008 pubblica la canzone “Stasera torno prima”,dedicata al tema delle morti bianche e, donata all’Associazione Italiana dei Mutilati e degli Invalidi (AMNIL).
Autrice del brano “Spera o spara”, inciso da Renato Zero nel disco “Presente”, è tra le protagoniste del concerto evento “Amiche per l’Abruzzo”, svoltosi allo stadio San Siro di Milano, a sostegno della popolazione dell’Aquila, colpita dal terremoto del 9 aprile 2009.
Poi, pubblicato il singolo “Sorridi sorridi”, nel 2011, torna a collaborare con Renato Zero ,con cui compone la canzone “Testimone”, inserita nell’album “Puro spirito”, e incide alcune musiche per spot pubblicitari, senza però trascurare la pubblicazione del nuovo disco “Tempo mosso”, che contiene la canzone “In nome di ogni donna” candidata al Premio Amnesty International – sezione Italia, come “migliore canzone sui diritti umani”.
Nel 2013, uscita l’antologia “Sanremo sì, Sanremo no”, con tutti i brani cantanti all’Ariston, diventa popolare in Brasile, grazie a Walcyr Carrasco ,autore della colonna sonora della soap di Rede Globo, “Amor à vida”, che sceglie la sua canzone “Ci sono pensieri” come tema principale di quest’ultima.
Lanciati nel 2016 i brani“Prima di noi due” e “Il nostro correre”, anticipazioni del disco “Epoca”, nel 2019 ,inizia una collaborazione con le cantautrici e musiciste Grazia Di Michele e Rossana Casale per il progetto:”Cantautrici”.
Nel maggio 2020, dopo il periodo di stop forzato, dovuto alla pandemia di Covid19, pubblica l’album di inediti “Povero Dio”, e, nei mesi successivi, incide con le colleghe Di Michele e Casale il singolo “Segnali universali”, preludio al disco “Anime di vetro”.
Insignita dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana, ha fondato una sua casa discografica “Suoni dall’Italia – Produzioni Musicali”, in merito alla quale , ha detto: “Nel mio piccolo ho pensato di darmi da fare. Ho pensato a quello che accadeva in passato dove molte idee, anche le più belle, nascevano con entusiasmo anche in semplici incontri al bar tra i diversi artisti. Una storia che si è persa, mentre tutti siamo diventati delle isole, e non ci sono possibilità di incontro e condivisione vera. Ho quindi dato vita a un laboratorio dove lavorare a diversi progetti. Posso citare quelli con Mimmo Cavallo, Fausto Mesolella (scomparso nel 2017) e quelli per il Premio Bianca d’Aponte. Detto questo, è chiaro che bisogna avere a disposizione delle risorse, cosa non facile anche per le complicazioni burocratiche nell’accesso ad eventuali fondi pubblici. Ecco che parte di quello che mi entra dal lavoro lo reinvesto in questa iniziativa con un occhio anche ai giovani talenti. Ricordandosi che la canzone non è un prodotto che si commercializza mettendola su uno scaffale, ma deve partire dall’emozione e non dall’induzione, da forzature come quelle degli ascolti in streaming e delle visualizzazioni. Altrimenti, alla lunga, se non c’è l’anima, anche i tabulati dei guadagni non si riempiono. Questo, non è un tempo facile. Penso che anche quando ritroveremo una normalità sarà comunque diversa da quella di prima. E non parlo di mascherine e distanze, ma del nostro essere interiore, profondamente cambiato nei nostri pensieri ed abitudini e necessità primarie. Il mondo avrà un altro assetto. E il mondo siamo noi”.