Marina Confalone: “La sciupa-occasioni”

Estate 2018. Napoli. Borgo Marinari. Seduta a un tavolo dello storico ristorante La Bersagliera, l’attrice Marina Confalone festeggia in compagnia dell’amica e collega Marisa Laurito l’assegnazione del Nastro d’Argento speciale come migliore protagonista per Il signor Rotpeter, documentario su…

Marina Confalone: “La sciupa-occasioni”

Estate 2018. Napoli. Borgo Marinari. Seduta a un tavolo dello storico ristorante “La Bersagliera”, l’attrice Marina Confalone festeggia in compagnia dell’amica e collega Marisa Laurito l’assegnazione del Nastro d’Argento speciale come “migliore protagonista” per “Il signor Rotpeter”, documentario sull’allestimento dell’omonimo spettacolo teatrale, tratto dal racconto di Franz Kafka: “Relazione all’Accademia”, destinato agli studenti dell’ateneo federiciano. “Certo che ,stasera, il mare, è proprio bello, eh, Mari’?…calmo, calmo…E poi, l’aria…senti com’è pulita!…”, esclama la Laurito, rivolgendosi all’amica. “Sì, Marisa, ho visto!…Non c’è che dire: proprio un bel quadretto!…”, commenta l’artista, aggiungendo: “Malgrado facciano di tutto per distruggerla,questa città riesce sempre a sopravvivere a se stessa, conservando intatta la sua bellezza!…Sarò una sentimentale, ma ogni volta che torno da Roma passo le ore a fissare in silenzio Castel dell’Ovo e il Vesuvio dal balcone di casa mia e …sapessi che groppo in gola mi viene!…” . “Mari’, quel groppo là, ti devo dire la verità, mi prende pure a me , si chiama : nostalgia!…”, conforta l’attrice, la Laurito, rimproverandola : “Adesso basta con questi pensieri tristi, però!… Marina mia, stasera, siamo qui per festeggiare il tuo premio!…Anche se, devo essere sincera, avrei preferito organizzare io una cenetta per te…lo sai che agli amici ci tengo!…”. “Lo so, lo so, Marisa, tu sei sempre generosa!…Ma, per una volta, lascia fare a me!…” , replica la Confalone, continuando: “Ti ricordi quando vivevamo insieme a Roma, in quel monolocale in via Flaminia?…che anno era: il ’74 o il ’76?…Gesù, quanto tempo è passato!…talmente tanto che non me lo ricordo più!…Però, mi ricordo che in quel periodo,dopo aver lasciato a malincuore la compagnia di Eduardo, recitavo diretta da Carlo Cecchi ne “L’uomo.La bestia e la virtù” di Pirandello”…Quanto faticai per interpretare quella parte…un personaggio che il grande scrittore siciliano descriveva come una gallina!…” . “Eh, e come se non me lo ricordo!…per immedesimarti al meglio, ti comprasti pure una gallina giallo oro…e mentre tu la studiavi e la imitavi, io me ne occupavo: le davo da mangiare, pulivo il suo giaciglio…Uh, e che bei momenti ho passato con quella creaturina!…indimenticabili!…”, rievoca con ironia la Laurito. “Eh, però, devi ammettere che in quegli anni ci siamo pure divertite…Quanti incontri, che vita e quante occasioni perse!…Sì, Marisa, la tua amica è stata davvero una “sciupa-occasioni”!…” , sospira, malinconica, la Confalone. “In che senso, Marina?”, chiede , perplessa, la Laurito. “Eh!,nel senso che ho fatto tanti errori…Per insicurezza, per paura, ho collezionato tante rinunce professionali , amorose!…”,ammette la Confalone, rivelando: “Ho detto di No perfino alla corte di Fellini!…E pensare che trovai pure il coraggio di invitarlo a pranzo a casa nostra!…e sai come andò a finire?…un’ora prima del giorno stabilito , lo richiamai per disdire!…” .
“Ho fatto tanti errori nella mia vita. Ho rinunciato a film e ad amori. Sono la più garnde sciupa-occasioni che conosca!…” . Si descrive così, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica , l’attrice Marina Confalone. Nata a Napoli il 2 giugno del 1951 da un cartolaio di origini nobiliari e dall’erede di Gustavo Cuccurullo, pioniere nell’apertura e gestione delle sale cinematografiche partenopee, mostra sin da piccola un’attitudine per il palcoscenico. Quindi, adolescente dal temperamento anarchico e combattivo, interrompe ogni rapporto con il padre, quando questi si oppone alla sua decisione di intraprendere la carriera di attrice. Poi, appena maggiorenne, all’inzio degli anni settanta, entra nella compagnia di Carmine Servino , recitando Brecht fino al 1974, anno nel quale, attratta dai testi dialettali del grande drammaturgo Eduardo De Filippo, sostiene con lui e supera un provino. Scritturata , dunque, dal “maestro”partenopeo, si trasferisce nella Capitale ed esordisce sulla scena nazionale nella commedia “Il coraggio di un pompiere napoletano” . Interprete di numerose commedie (tra le altre : “Le voci di dentro”, “Uomo e galantuomo”, “Natale in casa Cupiello”), nel 1976 lascia la compagnia di Eduardo, affascinata dal teatro sperimentale di Carlo Cecchi e di Giuseppe Bertolucci. Diretta in opere di Harold Pinter e di Luigi Pirandello, nello stesso decennio, non disdegna di mettere al servizio del cinema le sue doti di caratterista e “attrice brillante”,debuttando ,così, sul piccolo schermo con le commedie “L’infermiera” di Nello Rosati e “Febbre da cavallo” di Steno. Messa da parte, ma mai abbandonata, la sua passione per le “sacre tavole” del palcoscenico, negli anni Ottanta e Novanta è diretta da “padri della macchina da presa” come : Federico Fellini (“La città delle donne”), Carlo Lizzani (“Fontamara” ), Mario Monicelli (“Il marchese del Grillo” , “Parenti serpenti”, “Panni sporchi”) e Nanni Loy (“Pacco, doppio pacco e contropaccotto”). Vincitrice nel 1985 di un David di Donatello e di un Nastro d’Argento come “miglior attrice non protagonista” per il film “Così parlò Bellavista” ,diretto da Luciano De Crescenzo e desunto dal suo omonimo romanzo, fra il 1993 e il 2002, si aggiudica nuovamente gli ambiti riconoscimenti grazie alle riuscite interpretazioni nelle pellicole : “Arriva la bufera” di Daniele Lucchetti, “La seconda volta” di Mimmo Calopresti e “Incantesimo napoletano”di Paolo Genovese e Luca Miniero. Indossate le vesti di scrittrice e regista ,oltre che quelle di attrice , negli ultimi anni ha messo in scena opere quali: “Capasciacqua”, “In 3 terzi” e “Fuitevenne”. Autrice anche per il cinema, nel 2013 ha sceneggiato e interpretato il film diretto da Giorgia Farina, “Amiche da morire” . Premiata lo scorso 30 giugno con un Nastro d’Argento Speciale per il documentario sull’allestimento dello spettacolo teatrale “Il signor Rotpeter”, adattamento del racconto “Una relazione per l’accademia” di Franz Kafka, realizzato in collaborazione con Antonietta De Lillo e Carlo Cerciello, per gli studenti dell’Università Federico II° di Napoli, a proposito della sua città, ha detto : “Il mio cuore è a Napoli ,anche se da anni vivo a Roma. Infatti, due volte al mese torno e giro per le strade della città, respirandone l’aria , che è speciale, come la sua gente, i suoi abitanti. Però, Napoli non è soltanto la bellezza dei paesaggi e del mare , ma anche una fucina di talenti artistici. Per questo, voglio chiedere al sindaco la gestione di uno spazio per fare teatro con e per i ragazzi. E’ indispensabile formare il nuovo pubblico”.