Mentre si fa una riforma per diminuire i parlamentari, c’è una infornata di assistenti e consiglieri. Assieme alla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari, che giovedì scorso ha incassato il primo sì alla Camera, a Montecitorio si prepara un’infornata di nuovi dipendenti. Oltre mille quelli già assunti nei palazzi del Parlamento, che potrebbero aumentare ancora per decisione del presidente Roberto Fico: consiglieri, segretari, assistenti parlamentari.
E con gli stipendi non si scherza, come spiega Libero, vanno dai 40mila euro annui, per un documentarista alle prime armi, fino a 240mila dopo quarant’anni di attività. Il primo concorso, quello per il posto di consigliere parlamentare, si terrà già a luglio. Per partecipare bisogna essere laureati e conoscere almeno una lingua straniera tra le quattro principali della comunità europea. Poi sarà la volta del bando per i documentaristi e dei segretari parlamentari.
Nel 2020 invece ci sarà la selezione dei nuovi assistenti, quelli che in gergo vengono chiamati commessi e che vigilano sulle attività dell’Aula. Qui si parte da 34mila euro per il primo stipendio, che possono diventare 137 mila a fine carriera. E quelli stabiliti dal presidente della Camera di concerto con i sindacati, sono soltanto di compensi base, ai quali vanno aggiunte le “indennità di funzione”.
Insomma, se da un lato si taglia, dall’altro non si bada a spese.
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