Modelli paralleli per distruggere il valore naturale della famiglia

ROMA- Su questa materia non si salva quasi nessuno: i politici sono riusciti, con le loro leggi inutili, a distruggere l’amore della famiglia. Ormai non si può dire più nulla nei confronti di un modello di vita che è diverso da come l’ha costruito madre natura. Guai a farlo, rischi persino la galera. È tutto voluto. L’amore è un conto, l’affetto è un altro. La famiglia viene considerata anche quelle costituita da persone dello stesso sesso che si uniscono in coppia, definendola famiglia, e rivendicano il diritto di avere figli. Comprandoli. Questo non posso accettarlo, anzi, siamo ancora in democrazia, quindi posso ancora dirlo: non lo accetto per niente.
Si può accettare una scelta di vita, ma si può non condividerla perché va contro natura, e sono solo modelli precostituiti. Infatti quello che si è creato finora sono dei modelli nuovi, che le classi dirigenti vogliono farci digerire e, forse, dietro c’è un disegno ben preciso che prima o poi verrà a galla. Dire che si può amare anche tra sessi uguali è un concetto che può anche andare bene, tanto io amo il mio gattino eppure non fa parte della razza umana ma è un vivente. Ma ciò non c’entra con l’amore che deve generare vita, qui ci sono dei paletti ben precisi scritti dalla natura e non dalle menti folli delle classi dirigenti.
La famiglia naturale è sacra, non può esisterne un’altra. Chi genera figli è la donna, e nessun altro. E la donna genera vita solo quando si accoppia con l’altro sesso. È la natura che lo scrive, e nessuno può modificarlo se si rispetta la vita e si ama per davvero chi genera la vita. Allora quando vedo in giro persone dello stesso sesso che si atteggiano a eroi inesistenti perché vogliono un figlio, mi danno ai nervi. Nessuno può generare un figlio con chi appartiene allo stesso sesso, rivendicare il diritto di farlo è ipocrisia pura.
Ma sono certo che le nostre classi dirigenti, ma non solo le nostre, ma quelle mondiali, vogliono costruire un nuovo percorso di modelli di famiglie, dove c’è chi crea vita attraverso l’amore tra due persone di sesso opposto, e chi invece crea la famiglia comprando l’utero di una donna. Spesso sono donne che hanno bisogno e, quindi, non si sottraggono alla vendita di se stessa per accontentare due maschi che vogliono un figlio e mai, sottolineo mai, i maschi,possono averlo attraverso l’accoppiamento tra di loro. Idem per due donne. Questo concetto va sempre specificato.
C’è da evidenziare che presto la donna, se continuano questi modelli ipocriti, diventerà una macchina perfetta per accontentare chi vuole per forza un figlio, ma ha deciso di vivere la vita boicottando la forza della natura. Questo figlio sarà vittima dell’ipocrisia umana, gli sarà privato in eterno di poter dire la parola mamma, gli sarà sottratto l’allattamento materno, gli sarà sottratto il calore della perla della vita: la mamma.
L’utero in affitto è una conquista ipocrita che lede in pieno la dignità della donna. Questa invenzione infame mette a repentaglio la vita delle donne che ne hanno bisogno. I maschi che vogliono un figlio vanno lì dove c’è esigenza e comprare l’utero di una donna approfittando delle difficoltà di essa. L’esigenza spinge la donna a subire il torto, e portare in grembo un figlio che è stato comprato da un maschio a suon di soldi. Si approfitterà della povertà per soddisfare esigenze di chi ricco può spendere soldi, perché per affittare un utero ci vogliono tanti soldi. Oltretutto si creerà un mercato che potrebbe essere gestito da poteri oscuri, e la donna diventerà di nuovo schiava. Ora si è toccato il fondo e, a farne le spese di questa arroganza umana, sono ancora una volta le donne. Questa modernità sarà la nostra tomba.