L’epidemia ci ha insegnato che il potere politico può condizionare la libertà dei cittadini superando anche la perfetta costituzione italiana. Sono passati due anni dal virus di Wuhan e siamo ancora alle prese con un covid che sembra non voglia lasciaci in pace. O forse non vogliono che ci lasci?
Questa avventura epidemica sembra non fa piacere al potere politico italiano che ci lasci. Morto un Covid se ne fa un altro. L’importante è che si crei allarmismo e che si parli di vaccini, visto che la ricetta ha funzionato perfettamente. Ed ecco che in questi giorni impazza un nuovo virus, il “super raffreddore” che proviene dall’Australia. E gli esperti già dicono essere “più pericoloso del Covid”. E chi in questi giorni si sente così così, subito si chiede “ma è Covid o raffreddore? Si tratta di Sars-Cov-2 o influenza?”. E via con una nuova ondata di tamponi. Come spiga però Il Giornale, “in questo periodo, in Italia non circola soltanto la subvariante Omicron 2 che fa parlare di sé quotidianamente ma anche un’influenza intestinale, chiamata anche ‘gastroenterite virale’, causata dai Norovirus e i Rotavirus”. E, appunto, il “super raffreddore”. Ma di che si tratta? L’allarme è partito dall’Australia, dove si è registrato un focolaio importante di persone affette da quello che è stato definito un “super raffreddore”. Questa nuova malattia è apparsa per la prima volta nel Regno Unito lo scorso novembre, con vittime che soffrivano di sintomi simili all’influenza o al Coronavirus, ma sono risultate ripetutamente negative al Covid. Così non si ferma, ti pareva, il solito rituale: vaccinarsi, vaccinarsi e vaccinarsi, anche per l’influenza “tradizionale”.
Claudio Mastroianni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), al Messaggero tranquillizza gli animi e ha spiegato che con la stagione primaverile questi virus colpiscono più facilmente e che, anche se “la sintomatologia potrebbe essere sovrapponibile al Covid, nella stragrande maggioranza dei casi il quadro clinico è ben distinto e che nel giro di 48 ore i sintomi passano in maniera spontanea. È bene dunque attendere un paio di giorni prima di verificare se si tratta di Covid”.
O forse l’unica soluzione sarebbe quella di conviverci con il nuovo covid, che nulla centra con quello di Wuhan, e cercare di riprendere a vivere dopo due anni di concreto inferno? Ed è proprio la convivenza la soluzione per porre fine all’inferno covid.