Mer. Nov 29th, 2023

La VIII Commissione Ambiente ha svolto audizioni informali, sulle questioni riguardanti il fenomeno del bradisismo e del rischio sismico nei Campi Flegrei, di rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Come riporta Tgcom 24: “La nostra preoccupazione è legata sia alla sismicità sia al fatto che queste temperature in particolari località potrebbero dare origine a piccole esplosioni freatiche che non sono eruzioni di magma, ma è acqua che in questo stadio super critico può dare delle esplosioni”, ha detto Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Invg) in audizione alla Camera, per poi aggiungere: “Considerato che negli ultimi mesi la sismicità non fa altro che aumentare, in questo momento non vediamo la fine. Può darsi che arrivi rapidamente come può darsi che invece l’evoluzione possa essere ancora più dirompente” – ha rimarcato Carlo Doglioni – Doglioni ha spiegato che ci sono due scenari: uno, è quello che il bradissismo si fermi come successe nel 1982-84, durò due anni e poi si fermò, oppure l’eruzione del Monte Nuovo come avvenne nel 1538”.

Il primo aspetto non desta grandi preoccupazioni, mentre il secondo potrebbe creare diverse preoccupazioni.

Vediamo cos’è e chi è il Monte Nuovo:

Il monte Nuovo è un vulcano che fa parte dei Campi Flegrei. Si trova nel comune di Pozzuoli presso il Lago Lucrino. Si formò tra il 29 settembre e il 6 ottobre 1538 a seguito di un’eruzione che distrusse il villaggio medievale. La formazione del Monte Nuovo rappresenta una delle due eruzioni vulcaniche nei Campi Flegrei avvenute in epoca storica, insieme all’eruzione del 1158 alla Solfatara di Pozzuoli.

Nel 1538: Il fenomeno si avviò intorno alle ore 12:00, allorché il mare si ritirò repentinamente di circa 370 m, lasciando sulla riva moltissimi pesci agonizzanti. È stato calcolato che questo ritiro corrisponda ad un moto bradisismico ascendente di almeno 7,40 m.

La domenica 29 settembre del 1538, intorno alle ore 8:00 di mattina fu notato che nella piccola vallata posta fra il Monte Barbaro, l’Averno ed il mare, la terra si era abbassata di circa 2 canne (corrispondenti a 4,23 m), dal quale avvallamento fuoriuscì un piccolo torrente sia di acqua fredda e limpida che di acqua tiepida e sulfurea (dunque l’eruzione intaccò sia la falda freatica che vene di acque termali). Verso le ore 12:00 nello stesso avvallamento si andò formando invece un rigonfiamento del terreno, descritto dai cronisti dell’epoca che lo videro formarsi “come quando la pasta cresce”; continuando questo bozzo a crescere, vi si aprirono infine dei crepacci. Verso le ore 20:00 si aprì la prima voragine, il “cumulo di terra” collassò ed ebbe inizio l’eruzione. La piccola valletta si squarciò e dalla spaventosa buca cominciarono a fuoriuscire fuoco, fumo, pietre, cenere asciutta e soprattutto cenere fangosa, il tutto accompagnato da forti boati.

Fonte dati del Monte Nuovo estratti da Wikipedia