A Napoli, come d’altronde in tutta la Campania e il sud, il lavoro è un dramma serio. Dai giovani ai padri di famiglia per passare dagli esclusi della società, i 60enni, tutti chiedono a gran voce un lavoro. Purtroppo di lavoro serio e ben pagato non se ne parla. A Napoli c’è stata sempre l’arte dell’arrangiarsi, ed è così dal dopo guerra. Malti disoccupati in questi anni sono andati avanti col reddito di cittadinanza, ma ora temono che l’unico sostentamento che hanno possa essere rimosso dal governo Meloni.
Le proteste iniziano ad incalzare ed oggi si registra una giornata calda sul fronte dei disoccupati. Hanno protestato in centinaia aderenti al “Movimento 7 settembre” e a “Cantiere 167 Scampia”, che hanno portato la loro protesta in piazza Cavour, mentre un altro gruppo è salito sul tetto del teatro San Carlo e di Palazzo Reale. I disoccupati chiedono di essere impiegati in lavori socialmente utili e soprattutto che non venga tagliato il reddito di cittadinanza.