Sab. Mar 25th, 2023

ROMA- È ora di dire le cose come stanno, senza paure e senza timore alcuno. Siamo dinanzi ad una situazione che fa ritornare le menti indietro col tempo. Una forma di dittatura democratica, dove però la sintesi è sempre uguale: decido io e nessun altro.  Non siamo più nel campo delle decisioni che ci si aspetta da un governo democratico. Siamo nella sfera della personalizzazione del potere e nell’arroganza personale che poco si addicono al presidente del Consiglio di una democrazia rappresentativa. Le varie leggi elettorali sono state la causa dei tanti risvolti negativi, che hanno tolto al popolo la parola finale, anche per decidere chi doveva rappresentarlo. Partendo dalle leggi elettorali c’è una lettura della democrazia assai contorta, dove la sovranità del popolo lentamente è andata assottigliandosi.

Non è stato eletto, ciò è il primo tassello negativo di un potere arrivato attraverso un gioco sporco che inguaia gli italiani. È pronto a tutto, pure a far tacere la stampa. Il presidente del Consiglio pare sentirsi e di comportarsi come padrone del Paese. Ieri a Napoli c’è stata la prima dimostrazione di come il popolo sia stanco di questo governo e degli atteggiamenti del Premier. Napoli, si spera, abbia fatto capire alla politica che qualcosa sta per cambiare, poiché il popolo è oppresso da una situazione di mancanza di certezza, che pone dei limiti all’esistenza tranquilla dei cittadini.

L’Italia si ritrova in una situazione difficile: l’economia non riparte, la disoccupazione continua a crescere, le imprese chiudono, le famiglie arrancano, insomma, la situazione non è come descritta dal premier, è alquanto diversa e pone dei seri interrogativi. Dopo le ultime vicende giudiziarie che si sono scatenate sul governo è opportuno che Renzi facesse un passo indietro riportando il popolo italiano al voto, in modo tale da renderlo responsabile nel decidere, attraverso la democrazia del voto, chi deve governare un paese ormai morto.