ROMA –“Il voto del 4 marzo ha rispecchiato un forte mutamento nel rapporto tra gli italiani e la politica quale si era venuta caratterizzando da non pochi anni a questa parte“. Sono le parole dell’ex presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, che in apertura della nuova legislatura come reggente di grasso, ha dato il via alla scelta dei presidenti camera e senato. Napolitano poi ha dato un sonoro schiaffo al PD guidato dall’ex segretario Matteo Renzi: “Sono stati condannati in blocco – anche per i troppi esempi da essi dati di clientelismo e corruzione – i circoli dirigenti e i gruppi da tempo stancamente governanti in quelle Regioni” e “ha contato molto nelle scelte degli elettori il fatto che i cittadini abbiano sentito i partiti tradizionali lontani e chiusi rispetto alle sofferte vicende personali di tanti e a diffusi sentimenti di insicurezza e di allarme“.
“Si è trattato di un voto che non solo ha travolto certezze e aspettative di forze politiche radicate da tempo nell’assetto istituzionale e di governo del Paese -ha aggiunto il presidente emerito-. Esso ha messo in questione tradizioni, visioni, sensibilità, che erano a lungo prevalse. Gli elettori hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso le posizioni di più radicale contestazione, di vera e propria rottura rispetto al passato. Queste reazioni hanno mostrato quanto poco avesse convinto l’auto- esaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e da partiti di maggioranza“.