Nasce la tassa “Passeggiata e croccantini”: va versata una quota tutti gli anni | Se hai un cane verrai spellato vivo

Se questo cucciolo è tuo ti costa caro - pexel - quotidianoitalia.it
Nuova tassa per gli italiani. I proprietari di cani non se la passano bene. Dovrete pagare anche per la passeggiata
In Italia parlare di tasse significa toccare un nervo scoperto. Per milioni di cittadini rappresentano una croce quotidiana, una voce costante nei bilanci familiari che pesa come un macigno. Il sistema fiscale italiano, tra i più complessi d’Europa, si regge su una giungla di imposte, contributi, addizionali e tributi che spesso risultano incomprensibili ai non addetti ai lavori.
Secondo le stime più recenti, la pressione fiscale supera di gran lunga la media europea, un dato che conferma come il gettito erariale continui a gravare in maniera consistente su famiglie e imprese.
Ma a cosa servono, in concreto, tutte queste tasse? La loro funzione primaria è quella di alimentare la macchina dello Stato e garantire i servizi pubblici essenziali. I tributi nazionali vanno a sostenere la sanità, l’istruzione, la giustizia, le forze dell’ordine, il sistema pensionistico e gran parte delle infrastrutture.
A livello locale, invece, le imposte regionali e comunali finanziano settori fondamentali come il trasporto pubblico, la gestione dei rifiuti, l’illuminazione, le manutenzioni stradali e in generale la quotidianità di ciascun cittadino.
Cosa viene tassato
Dopo la metà degli anni Duemila il fisco ha moltiplicato la sua presenza, arrivando a incidere in maniera capillare. Esistono tasse sulla proprietà immobiliare, che si affiancano a quelle sul reddito e ai contributi previdenziali; imposte sulle successioni e sulle donazioni; accise sui carburanti che risalgono a decenni fa ma ancora in vigore; addizionali regionali e comunali che variano a seconda del territorio.
La televisione pubblica si finanzia con il canone, mentre per i rifiuti urbani c’è una tassa ad hoc, spesso tra le più contestate per il rapporto non sempre trasparente tra importo versato e qualità del servizio reso.
Ci sono perfino imposte sul consumo di energia elettrica e sull’acqua. L’elenco sembra non finire mai, tanto che molti contribuenti hanno la sensazione di pagare più volte per gli stessi beni o servizi.

Cosa ti succede se hai un cane
Eppure, nonostante il peso già elevato, ogni anno si affacciano nuove misure fiscali che colgono di sorpresa i cittadini. È il caso della tassa appena introdotta sul possesso di un cane, una novità che ha già acceso un acceso dibattito pubblico. Secondo la disposizione, chiunque sia registrato come proprietario di un cane dovrà versare un contributo annuale di 100 euro. La motivazione ufficiale è duplice: da un lato raccogliere fondi da destinare al sostegno dei canili comunali, spesso in difficoltà economica; dall’altro incentivare una maggiore responsabilità da parte dei proprietari, scoraggiando gli abbandoni e garantendo maggiori risorse per le campagne di adozione e di sterilizzazione.
La misura, tuttavia, non è stata accolta con favore. Le associazioni animaliste parlano di “tassa ingiusta” che finisce per colpire proprio coloro che si prendono cura degli animali, trasformando un gesto d’amore in un onere economico aggiuntivo. Molti proprietari temono che l’imposta finisca per scoraggiare le adozioni, incrementando così il numero di randagi e aggravando il problema invece di risolverlo. Alcuni sindaci hanno già espresso perplessità, sottolineando che le famiglie sono già tartassate da un sistema fiscale pesantissimo e che gravare ulteriormente su chi possiede un cane rischia di alimentare soltanto nuove tensioni sociali.