ROMA –Evidentemente i vertici del M5S hanno ben capito che non si può scegliere il candidato solo con un sistema balordo come quelle volute attraverso il web. Di fatti proprio il web ha trascinato spesso il movimento in errore, e si è dovuti fare marcia indietro come avvenne con il candidato sindaco di Milano.
L’imminente campagna elettorale impone al movimento di dettare nuove regole affinché i candidati abbiano una caratura diversa. Il movimento apre le porte ad esponenti della società civile non iscritti. Una linea che guarda caso è la stessa dettata da Berlusconi e dal PD.
Alle prossime elezioni, quindi, il movimento candiderà personalità che si sono affacciate al movimento ma non si sono mai iscritte, che hanno dato anche una mano alle scorse competizioni elettorali, ma non hanno mai aderito al web. Una rivoluzione in seno al movimento che molto probabilmente stoppa anche pretese di soggetti che, iscritti al movimento, facevano da padroni nelle realtà locali senza avere nessuna competenza e nessun carisma per fare politica. I candidati esterni saranno comunque soggetti a parlamentarie, ma la mossa rischia di allontanare chi vorrebbe candidarsi e non lo farà mai sapendo che deve concorrere ad un concorso buoi e oscuro come le parlamentarie.
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