Nel corso di questi ultimi giorni, i giornali mainstream – quelli che si (auto)definiscono competenti, rispetto a noi, poveri ed “analfabeti” freelance, che scriviamo online, hanno iniziato la campagna elettorale prima dei partiti. Iniziano a dare indirizzo su questo o quel partito, innescano tifoserie di parte. Iniziano a macchiare questo o quel candidato. Insomma, è iniziata la solita battaglia. Prima lo abbiamo vissuto con l’epidemia, poi con la guerra, ora si sono aperte le porte delle elezioni, e la musica non cambia.
Ma oltre questi mainstream dell’informazione, esistiamo noi. Piccoli giornali che informano correttamente il lettore, che non prendono posizioni a favore o sfavore della politica. Dai “padreterni” dell’informazione siamo considerati dei “miserabili analfabeti”. È vero, siamo miserabili, ma non incompetenti. Siamo piccole realtà dell’informazione che nessuno aiuta, ma facciamo onore all’ordine dei giornalisti. Senza di noi l’ordine sarebbe povero di giornali capaci di fare informazione in larga scala. Ci sarebbero pochi giornali, cartacei e online, tutti di marca, ma mancherebbe la libera informazione che noi riusciamo a garantire.
A noi nessuno ci aiuta. Siamo lasciati da soli a portare avanti giornali che hanno bisogno di aiuto. Forse lo scopo è proprio quello di isolarci, tenerci lontani dai quartieri alti, ma noi nel nostro piccolo ci ritagliamo lo spazio giusto per informare correttamente il paniere di lettori che ogni giorno ci segue. Nella nostra “miserabile ignoranza” riusciamo a fare quello che gli altri non riescono a fare: dare al lettore una informazione corretta e senza faziosità.