Il 2 aprile 2005 moriva Papa Giovanni II, il grande Papa. Papa Wojtyla è rimasto nei cuori di tutta l’umanità. storica la sua frase “Non abbiate paura anzi spalancate le porte a cristo”. Lui ci incitava a non avere paura ed avere fede in cristo come salvatore. Wojtyla era il gigante della fede. Il primo pastore della chiesa che ha saputo attirare a se tantissimi giovani.
Nella sua omelia per l’inizio del pontificato, Giovanni Paolo II pronunciò parole rimaste famose, un messaggio di speranza consegnato al mondo nell’atto di prendere possesso della cattedra di Pietro: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo…».
Giovanni Paolo II Messaggio durante la XVIII Giornata Mondiale della pace si rivolge ai giovani per esortarli a non avere paura. “Non abbiate paura! Non abbiate paura della vostra giovinezza e di quei profondi desideri che provate di felicità, di verità, di bellezza e di durevole amore! Si dice qualche volta che la società ha paura di questi potenti desideri dei giovani e che voi stessi ne avete paura. Non abbiate paura! Quando io guardo a voi, giovani, sento una grande gratitudine e speranza. Il futuro a lungo termine. Il prossimo secolo sta nelle vostre mani. Il futuro di pace sta nei vostri cuori. Per costruire la storia, come voi potete e dovete, è necessario che la liberiate dai falsi sentieri che sta percorrendo. Per far questo dovete essere persone con una profonda fiducia nell’uomo ed una profonda fiducia nella grandezza della vocazione umana, una vocazione da perseguire nel rispetto per la verità, per la dignità e per gli inviolabili diritti della persona umana. Parole d’amore rivolte ai giovani. Perché lui era un Papa pieno di amore per l’umanità.
La sera dopo il funerale, a tarda notte, io guardavo quella finestra chiusa, le luci spente, intorno a me non c’era nessuno, e avvolto dal totale silenzio, sentivo ancora la sua presenza. Dopo i funerali del grande Papa, in una piazza San Pietro umida, avvolta nel grande silenzio, tutto sembrava vuoto. Non c’era più nessuno. Non c’erano più i capi di stato giunti da tutto il mondo. C’era solo silenzio. Roma appariva una città priva del suo pastore. Il suo vescovo. Il mondo intero era rimasto orfano della più grande figura della chiesa. Ripercorrevo tutte le sue parole d’amore che aveva rivolto a noi umanità affinché il mondo fosse pieno di pace e amore. Oggi posso dire che noi umani non abbiamo saputo fare tesoro dei suoi grandi insegnamenti.