Non date retta all’Europa: ora bisogna pensare solo all’Italia e gli italiani
Chi ha un impiego pubblico, chi sta bene economicamente, chi ha un lavoro che gli garantisce la cassa integrazione, sono quelli che fanno la morale a quasi dieci milioni di italiani che già prima della crisi sanitaria stentavano a vivere.

Chi ha un impiego pubblico, chi sta bene economicamente, chi ha un lavoro che gli garantisce la cassa integrazione, sono quelli che fanno la morale a quasi dieci milioni di italiani che già prima della crisi sanitaria stentavano a vivere. Questi soggetti garantiti dettano quasi condizioni, come ad esempio fare la spesa una volta alla settimana, o pure altre sciocchezze che non si possono sentire. Come poi ci sono i soliti faccendieri della politica che vogliono difendere la loro parte politica facendo la morale agli altri. In questo momento agli italiani della politica e dei politici non gliene può fregar di meno. In questi anni proprio per via di questi galoppini, siamo stati costretti ad ubbidire all’Europa come se non fossimo uno stato sovrano e indipendente. Ci siamo accontentati dello zero virgola e ci siamo piegati ai compiti assegnati dall’Europa. Una Europa che ora si sta rivelando in tutta la sua natura, illuminando la mente dei popoli per la sua inutilità.
Abbiamo fatto enormi sacrifici per non ottenere nulla, ed ora che siamo in pericolo di vita oltre ad avere un pericolo economico, tiriamo le somme di tutto quello che è stato il disastro europeo. L’Europa ci chiedeva e noi ubbidivamo, e per rispettare i suoi pazzeschi vincoli, ci siamo ritrovati ospedali chiusi, un numero dimezzato di medici e infermieri, trasporti allo sbando, industrie chiuse, il settore delle piccole e medie imprese al collasso, disoccupazione a go go, cinque milioni di poveri accertati, e altri dieci che ci si avviavano, tutti quei sacrifici fatti rischiano di farci morire.
Ma al di là di ogni discorso, che oggi può essere anche superfluo, in questo momento non può esserci un’Italia garantita e una non garantita come è stato finora. Chi ha la pancia piena fa lo “spaccone” perché a fine mese lo stato continua a pagargli lo stipendio, ma chi l’ha vuota prima o poi si ribella. In questo momento il nostro paese deve fregarsene dell’Europa, finora non ha fatto nulla di concreto per noi, ed ora sta dimostrando tutta la sua debolezza. Ora bisogna pensare solo agli italiani e l’Italia. I conti si fanno a guerra conclusa.