Categories: Cronaca

Non possiamo farcela, la gente non è responsabile

Alcune regioni da rosse sono passate ad arancione, e nella domenica della riapertura dei negozi si è registrato quello che tutti immaginano che possa succedere nei giorni a ridosso del natale. Qui manca del tutto la responsabilità delle persone, e si è visto ieri nelle città pimontesi e lombarde che sono passate in arancione.
Il primo a lamentare cos’è successo è stato il governatore del Piemonte Alberto Cirio: “Quello che ho visto ieri in alcune vie a Torino è qualcosa che mi riporta con la mente in estate e non possiamo permettercelo. Quello che è successo ieri a Torino è qualcosa di inaccettabile. Questa mattina parteciperò al Comitato per l’Ordine pubblico e chiederò al prefetto interventi rigorosissimi. So che le forze dell’ordine hanno fatto tanto ma evidentemente non basta. I piemontesi si stanno comportando in modo serio, ma laddove ci sono situazioni che scappano di mano bisogna intervenire subito in maniera netta“.
Il ministro della saluta Roberto Speranza chiede che sia confermato il coprifuoco per il periodo natalizio: “È una norma già vigente e penso che vada confermata ancora. È una delle norme che ci ha consentito in queste settimane di iniziare quel percorso graduale e faticoso che ci consentirà di piegare la curva. Quindi io penso proprio di sì“. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza a ‘Live Non è la D’Urso’ su Canale5. E sulla Messa di Natale: “È chiaro che se c’è un coprifuoco penso che vada rispettato per tutti. Se c’è un coprifuoco c’è un coprifuoco“.
Quello che preoccupa di più è l’irresponsabilità della gente. Se in una sola domenica di apertura si è registrato un’enorme flusso di persone per le strade di Torino, significa che c’è ancora l’irresponsabilità a sottovalutare il virus. Se ciò avviene in tutte le città e paesi italiani, è impressionante immaginare cosa può succedere dopo Natale. Se andiamo avanti così non possiamo farcela. Vuol dire che per uscire da questa seconda ondata ci vorranno più sei mesi. I numeri dei contagi, anche se in lieve calo, sono ancora molto alti per iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel. Da considerare che i decessi continuano ad essere tanti, segno che le difficoltà per curare le persone sono ancora alte. Siamo davanti ad un rebus: salviamo la vita o salviamo il Natale. Il Natale ritorna, la vita non torna più. Purtroppo le persone e le isituzioni sono lontane nel capire questo nobile concetto.

Redazione

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