
Perché altrove le cose funzionano e da noi non deve funzionare mai nulla? Bella domanda. Prendersela col reddito di cittadinanza, strumento di sostegno al reddito universale presente in modi e forme diverse in tutti i Paesi europei, perché mancano i lavoratori stagionali, è una boiata che solo alcuni partiti sono capaci di divulgare. Pensare che la panacea in grado di risolvere i mali dell’economia italiana sia affamare i giovani disoccupati, forzandoli ad accettare qualunque proposta pur di salvare la stagione turistica del Belpaese è ancor più velleitario di quanto non sia moralmente ripugnante. Si vuole togliere ai poveri per dare ai ricchi. Sì, perché sostenere la tesi di un lavoro che c’è ma bisogna accettarlo come viene offerto, è fuori ogni logica.
In queste settimane si sta facendo una enorme propaganda a senso unico contro il reddito di cittadinanza. Addirittura il partito di Renzi dal quindici giugno inizia la raccolta firme per farlo abrogare. Vedremo quanti andranno a firmare la pretesa di Renzi e dei suoi parlamentari.
Bisogna invece dire che ci sono delle contraddizioni, ed esse vanno corrette in maniera tale che il sussidio vada veramente a chi ne ha bisogno e non anche a chi non ne ha diritto. Mettere più controlli affinché in tutti gli ambiti non si verificano imbrogli. Bisogna puntare su questo e non certamente abrogarlo, perché questa forma di sostegno è la panacea in tutti gli altri paesi europei.
Il fatto che mancano i lavoratori perché esiste il reddito è una grossa bugia. Il reddito non ti permette di avere soldi liquidi in tasca, è una tessera che ti permette di fare alcuni acquisti e curarti in caso di bisogno per chi non può farlo. È una carta che ti consente di pagare le bollette. Insomma, non è una carta di credito piena di contanti da poter prelevare e divertirsi. Purtroppo la propaganda di alcuni partiti fa specie, e vogliono addossare sui giovani colpe che non hanno, perché chi fa politica in parlamento non fa nulla per migliorare le loro condizioni. Se mancano gli stagionali il motivo sta altrove, poiché le condizioni di lavoro sono disumane e le paghe sono altrettanto. Se si vuole seriamente risolvere il problema, si inizia a dare vita a politiche sul lavoro che guardino con attenzione alla dignità di chi lavora e non si dia la colpa ai bisogni della povera gente.