Lun. Set 25th, 2023

In questo paese sull’argomento lavoro hanno inzuppato tutti il biscottino. Politici, sindacati, grandi lobby industriali, tutti hanno concorso a distruggere il tessuto produttivo delle piccole imprese.
Nel corso degli, dopo il grande boom economico, le piccole e medie imprese sono state distrutte attraverso una asfissiante burocrazia. L’enorme peso delle leggi dello stato, hanno portato le Pmi a non reggere più il peso della burocrazia. Sono migliaia e migliaia quelle che hanno chiuso. Sin troppo per non rendersi conto che stava morendo una favola italiana.
Di fatti le piccole imprese sono state la marcia trainante dell’economia italiana dal dopoguerra fino a qualche anno fa. La loro chiusura ha compartato l’incremento della disoccupazione. È morto quel tessuto lavorativo che era quasi un incubatore sociale.
Il tempo della riflessione è scaduto, occorre far ripartire la macchina del piccolo. Non c’è più tempo da perdere. La grande industria non è mai stata la soluzione del lavoro in Italia. Sono state le piccole realtà a dare lavoro e ossigeno economico nelle realtà locali. È necessario pulire l’eccessivo peso della burocrazia che rallenta la vita delle piccole imprese. E un passo necessario se vuole far ripartire l’economia italiana, perché da sempre le Pmi rappresentano la maggiore percentuale di Pil italiano.