PALERMO-Dalle prime luci dell’alba la Polizia di Stato di Palermo sta eseguendo numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Con l’operazione “Stirpe”, gli investigatori della Squadra Mobile, nel corso delle indagini, hanno individuato il capo ed i principali esponenti di uno dei mandamenti più importanti e storici di “Cosa Nostra” palermitana. Agli odierni arrestati, ancorati a forti di vincoli associativi e “rituali” di particolare valore simbolico, vengono contestati i reati di associazione mafiosa, estorsione e rapina.
Nel corso dell’operazione antimafia è stato tratto in arresto Salvatore Profeta, capo della famiglia di Santa Maria di Gesù.
Il boss mafioso, indicato da alcuni collaboratori di giustizia come “uomo d’onore” della famiglia di Santa Maria di Gesù sin dai tempi di Stefano Bontade, nonché già destinatario di numerose condanne per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti, venne arrestato per la strage di via d’Amelio e scarcerato a ottobre del 2011 a seguito della revisione del processo.
Non appena è stato rimesso in libertà, Salvatore Profeta ha ripreso le redini del mandamento.
La sua posizione di comando è stata riconosciuta incondizionatamente sin da subito anche da altri esponenti mafiosi di spicco che in diverse occasioni si sono sottoposti al “rito del bacio in fronte” dispensato dal capo famiglia.
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