ROMA- Già una volta il popolo italiano ha messo in campo un’azione capace di destabilizzare il vecchio potere politico che da ben 50 anni distrugge la nazione Italia. Nelle scorse politiche, quel 23% di italiani ha voltato le spalle all’ingloriosa politica, mettendo a tacere i cori di tutti quelli che volevano il M5S un nulla.
In questi giorni tutti si uniscono per contrastare la discesa in campo di Luigi Di Maio come premier del M5S. Tutti, compresi intellettuali che nessuno ascolta più, scendono a difesa di una classe dirigente che ha portato la nazione al baratro, cercando di far credere che Di Maio è incapace quindi va contrastato.
Sia i politici sia gli intellettuali frustrati, sappiano che nelle urne entra il popolo italiano, e il popolo in questo momento detesta sia i vecchi politici sia gli intellettuali che si schierano a fianco dei vecchi e ingloriosi partiti. Sono gli italiani che in questo momento non sanno come mettere il piatto sulla tavola, dove trovare un lavoro, come pagare il 70% di tasse, giovani allo sbando, una Europa “accattona” che chiede solo soldi, un’immigrazione dilagante che sta soffocando il paese. Insomma, sono gli italiani che entreranno nelle urne e decideranno sul proprio futuro. E non saranno certamente i proclami dei vecchi e nuovi partiti a fargli cambiare idea, perché loro hanno le idee ben precise, perché guardano a quello che stano vivendo.
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