Ci sono sempre stati governi tecnici con premier scelti dal capo dello stato, su questo non ci piove. Ma il nuovo governo Draghi sembra del tutto diverso. Se prima si evocava alle dimissioni di un premier tecnico, oggi le cose vanno in maniera diversa. Tutti i partiti osannano Draghi, nello stesso momento spingono affinché resti premier fino alla fine della legislatura. Oltre alla gestione dell’epidemia, il governo non è che stia facendo miracoli particolari.
L’unico particolare, forse, che Draghi prende le decisioni e nessun partito si oppone. Questo significa che i partiti stanno ammettendo di avere scarse capacità per gestire la cosa pubblica. Tutti i partiti che formano il governo Draghi non obiettano mai, sono sempre d’accordo, e mai nessuno ha dato un cenno di disappunto nei confronti del Premier. L’opposizione può farci ben poco. Quindi perché i partiti, che nel 2023 dovranno chiedere il voto agli italiani, non si appongono a misure che spesso vanno anche contro i principi della costituzione?
È una fase particolare per tutto il mondo. Il covid sta spezzando le ali al futuro. Ma politicamente sembra del tutto incomprensibile che nessuno prenda posizioni diverse da quelle che fa il premier. Nel passato le minacce di far cadere un governo tecnico erano quotidiane, oggi sembra che tutto vada bene. Possibile? Che fine hanno fatto le scaramucce tra partiti? Che fine ha fatto il modo di fare politica della Lega? Oppure le beghe tra PD e M5S? Niente di niente, va tutto bene. Non esiste più la politica dei partiti, esistono solo le decisioni di Mario Draghi. Nel 2023 per i partiti sarà molto dura convincere gli elettori italiani.