Mer. Nov 29th, 2023

ROMA – Fra i soli 5 riconosciuti in Europa dalla Endourological Society (www.endourology.org/fellowship), ora anche l’Ospedale Cristo Re di Roma entra fra i Centri internazionali di Fellowship in Endourologia.

L’Unità Complessa di Urologia del nosocomio di via delle Calasanziane, diretta dal professor Lorenzo Defidio, è stata infatti accreditata, per prima in Italia, dalla società scientifica americana di endoscopia urologica: un riconoscimento al Cristo Re quale primo centro in Italia e quarto centro in Europa per volume e qualità del lavoro che viene svolto quotidianamente, e dove ora si potranno formare altri specialisti, provenienti da tutto il mondo.

Il riconoscimento è importante perché sancisce che la qualità non ha confini e operare bene significa farlo a livelli internazionalmente riconosciuti; è un segno dell’integrazione tangibile e possibile tra assistenza, società scientifiche e mondo accademico”, commenta Massimo Miraglia, Amministratore delegato dell’Ospedale. “Sono orgoglioso che questa certificazione suggelli il nuovo corso del Cristo Re, quale struttura del Gruppo Giomi, realtà importante del panorama sanitario regionale e nazionale.”

Quasi 500 le procedure portate avanti all’Ospedale Cristo Re ogni anno in questo settore: l’attività di endourologia consiste di circa 400 Ureteroscopie l’anno (RIRS/ULT) e di circa 50 Litotrissie Percutanee (PCNL) e circa 50 interventi laparoscopici. Con queste tecniche mini-invasive vengono trattate tutte le patologie delle alte vie urinarie (reni e ureteri), con prevalenza di calcoli, ma anche di tumori e stenosi.

Problemi con cui devono fare i conti moltissimi italiani. “Per quanto riguarda i calcoli – evidenzia il professor Lorenzo Defidio, direttore dell’Unità Complessa di Urologia dell’Ospedale Cristo Re di Roma – si stima una prevalenza pari al 10% della popolazione italiana, più alta rispetto a quella mondiale (pari al 5%) in aumento a causa della crescita dell’incidenza di obesità, diabete e cause ambientali (alimentazione, clima). Per quanto riguarda i tumori delle vie urinarie, altra patologia che più comunemente trattiamo presso la nostra Unità al Cristo Re, la prevalenza è del 5-10% dei tumori uroteliali. Grazie alle fibre laser sfruttate dall’endoscopia urologica e al controllo visivo delle procedure – assicura Defidio – è possibile intervenire in maniera mininvasiva e soprattutto conservativa. Pensiamo a un paziente monorene con un tumore della via urinaria. Con queste tecniche è spesso possibile asportare solo il tumore e preservare il rene, evitando così la dialisi e migliorando la qualità della vita. L’endourologia è una tecnica “che può essere applicata su tutti, uomini e donne, dai 2 ai 100 anni. È sicura, può essere eseguita anche in anestesia locale (spinale) e in day-hospital. E anche in situazioni di emergenza: pensiamo a un paziente che arriva in ospedale con coliche dolorosissime: in 30 minuti di intervento il problema è risolto.”

Il Fellowship, equivalente ad un Master, della durata di un anno, è aperto a tutti gli urologi, già specializzati, che desiderino perfezionarsi nelle tecniche endourologiche. “Abbiamo già molti specialisti che vengono ad acquisire questa ‘super-specializzazione’ o ci rechiamo noi presso altre strutture – conclude l’esperto, il professor Defidio – ma ora abbiamo anche la certificazione della società scientifica più importante al mondo. Siamo pronti ad accogliere, in una realtà d’eccellenza, i medici che intendano acquisire queste tecniche. Ma vogliamo anche far arrivare ai cittadini italiani il messaggio che presso di noi è possibile curare queste patologie in maniera rapida, efficace e definitiva”.