Fin dalla nascita del social network, il “Like” alle pagine è sempre stato il modo per determinarne il successo o l’insuccesso: un modo non solo per gli utenti di veder comparire i contenuti di quella pagina nel proprio feed di notizie, ma anche uno strumento, per la pagina stessa, di quantificare numericamente l’importanza e l’ampiezza della propria community. Facebook ha avviato la revisione delle pagine, sulle quali non comparirà più il tasto “Mi piace” ma solo quello “Segui”. Nelle intenzioni del social network, implica un cambiamento anche “etico” e “morale”. Mettere un “like”, infatti, significa esprimere un giudizio di preferenza, e comunque di gusto e di piacere, nei confronti di una pagina, significa condividerne e apprezzarne i contenuti. Decidere, invece, di “seguirla” significa più semplicemente volerne ricevere gli aggiornamenti, essere interessati a quei contenuti e a quelle pubblicazioni senza per forza apprezzarli e condividerli. Dovrebbe, insomma, nelle intenzioni di Facebook, sparire una preferenza di gusto in favore della volontà di tenersi aggiornati. Dare attenzione invece di apprezzare: i social, d’altra parte, si basano soprattutto sui questo. Le pagine, a differenza dei singolo profili che possono essere privati, sono sempre pubbliche e, di solito, sono pagine aziendali o gestite da personaggi famosi, o comunque riconosciuti, che hanno un ampio seguito. Spesso sono usate per motivi commerciali, pubblicitari o per promuovere iniziative, opinioni, marchi, lavori e contenuti. Hanno, sostanzialmente e a differenza dei singoli account, una certa visibilità.
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