Paolo Becchi, filosofo e professore ordinario del diritto presso l’Università di Genova, interrogato da MOW (mowmag.com) e senza edulcorare i termini, risponde in merito al Green Pass: «il passaporto vaccinale porta alla prima grande discriminazione nel secondo dopoguerra, dopo quella degli ebrei. I vaccinati hanno il Green pass come segno di riconoscimento, i non vaccinati una stella gialla sulla giacca – sottolinea al magazine lifestyle di AM Network –L’unica differenza è che con la stella degli ebrei finivi nel campo di concentramento, con la stella di non vaccinato nel ghetto di casa tua». E, circa l’idea di ricalcare la proposta francese del governo Macron e rendere il pass vaccinale un obbligo per i cittadini, Paolo Becchi si conferma concorde con la Lega: «Salvini ha detto che è contrario alla proposta di Macron e ha ragione. Ora però vediamo cosa ottiene dal governo – ricorda il professore di filosofia, che invita i cittadini ad analizzare l’attualità dei fatti – si parte dalla tazzina di caffè vietata al bar, per arrivare al divieto di lavorare e andare a scuola, senza il pass. Vediamo sino a che punto vuole spingersi Draghi.»
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