C’è a chi spaventano i cambiamenti, oppure mettere in campo nuove idee, e chi invece le idee le mette in campo per arricchire e migliorare le cose. Dopo la dipartita improvvisa di Don Emilio Tamburrino, che rimane sempre vivo nei nostri cuori la sua opera, l’arrivo del nuovo parroco, Don Antonio Raimondo, che nessuno doveva scoprire perché era un figlio di questa terra cresciuto religiosamente all’interno della nostra parrocchia, la comunità religiosa ha assistito a diversi cambiamenti.
Ritengo Don Antonio una sacerdote dalle mille risorse, soprattutto dotato di coraggio in termini di evoluzione per rendere sempre più partecipe la vita religiosa dei fedeli. Nei suoi dodici mesi di operato ha dimostrato che il coraggio non gli manca, come non gli mancano le idee, e si è visto. La scorsa primavera Don Antonio ha iniziato un percorso nuovo di eventi religiosi che hanno portato la comunità cattolica ad essere partecipe. Il mese mariano, ad esempio, cosa che faceva anche Don Emilio, ma Don Antonio ha dato una svolta riaprendo la chiesa delle suore oblate, ex convento delle suore nere, da anni chiusa. Oggi la chiesa, in più occasione è stata usata anche come camera ardente, oltre ad essere frutto di diverse iniziative religiose. Altro importante ritorno alla comunità, è stata la riapertura, sempre nel mese mariano, della cappella San Filippo Neri. Nell’occasione il santo fu portato in piazza Berlinguer per una preghiera comune alla Madonna e a San Filippo Neri.
Ma le sue risorse non si sono fermate, perché nel periodo invernale, per antonomasia periodo dove le persone sono restie ad uscire di casa, invece la catechesi, il lunedì dedicato a Maria SS della Rotonda, e le adorazioni del giovedì, hanno permesso ai tanti fedeli di poter partecipare. Solo il fatto che la chiesa in più occasioni, nel periodo invernale, era aperta fin dopo le ore 22.00, dava un segnale di vita del luogo sacro. Ma non si è fermato, e durante il periodo pasquale, per la prima volta ci sono state le vie crucis rionali. In questa occasione la partecipazione dei fedeli è stata massiccia per diversi venerdì. La via crucis cittadina, invece, è stata arricchita da un momento particolare. Partita dalla santissima trinità, arrivata dinanzi alla chiesa dell’ex convento, dalla chiesa è uscita la madonna vestita di nero che ha poi accompagnato il Gesù crocifisso per tutta la processione della via crucis. Per finire, la coraggiosa idea di celebrare la Santa Messa in piazza Berlinguer, il lunedì in albis, prima che la Madonna rientrasse in chiesa dopo il volo degli angeli, è un segnalo di cambiamento.
Un piccolo tracciato di dodici mesi intensi di iniziative nuove, che hanno portato la comunità religiosa ad apprezzare ulteriormente le qualità del nuovo Parroco. Tutto questo è stato possibile al coraggio di innovare e arricchire di ulteriori iniziative la vita religiosa della comunità paretana. Il processo di cambiamento apportato da Don Antonio Raimondo può essere d’insegnamento alla vita sociale e culturale dell’intera comunità. Se ci sono idee e volontà le cose si possono fare, e Don Antonio ha dimostrato che è possibile.