PARETE- Io i politici tutti li chiamo i “profeti della menzogna”, solo in campagna elettorale se ne escono con proposte per salvare l’insalvabile. È il caso del commercio nel comune di Parete. Purtroppo la situazione è disastrosa, i commercianti sono esasperati e non sanno veramente come andare avanti. Ho la fortuna, facendo questo mestiere, di parlare con tante persone, quindi toccare con mano le difficoltà che si vivono ogni giorno per portare avanti attività commerciali e imprenditoriali.
Chiaramente quelli che allungano la mano a fine mese e prendono lo stipendio grazie alle attività commerciali e imprenditoriali che pagano le tasse, non possono capire in nessun modo chi per loro sta lavorando. Spesso i commercianti non riescono a portare a casa nemmeno quello che gli serve per vivere. Il “califfo italiano”, le istituzioni, li massacra in modo violento. Per non parlare delle tante spese che servono per approvvigionare un locale commerciale. Tutte cose che gli stipendiati della pubblica amministrazione non possono capire.
Il commercio di Parete sta vivendo uno dei momenti più difficili dovuti a due fattori importanti. Ciò non dipende da nessuna amministrazione che possa guidare il paese. È un motivo culturale che investe le vecchie e nuove generazioni. A parte il fatto che abbiamo a due passi uno dei più grandi centri commerciali della Campania, che toglie clienti al commercio cittadino, c’è un altro effetto che negli ultimi anni ha ucciso il commercio locale. Ormai le persone non spendono più nel loro paese. Il gusto e l’abitudine di andare altrove rende povero il paese. È di comune effetto sentire parlare le persone che dicono sono “andato a prendere un caffè al “cococazzo ad Aversa”. Oppure sentire continuamente ho mangiato la pizza “alminchia di Napoli”. O ancora ci siamo fatti una mangiata al “paraculo a Caserta”. Scusate l’ironia, ma di esempi posso farne tantissimi. Ecco, le persone invece di prendere il caffè, o mangiare la pizza, o comprare abbigliamento, o altro a Parete, spendono altrove. Eppure i commercianti cercano di fare innumerevoli sforzi per dare il meglio alla clientela, ma niente, questi scappano altrove invece di spendere nella propria comunità.
Quindi, per concludere, i “profeti della menzogna”, tutti, nessuno escluso, non hanno ancora capito che è una questione culturale, e ci vorranno più di trent’anni per far cambiare un modus operandi che coinvolge giovani e meno giovani. Le proposte che mettono in campo non risolvono per niente la questione se i cittadini di Parete tutti non invertono la rotta e iniziano a fare colazione nel proprio paese. Lasciano la macchina a casa e la sera, a piedi, vanno nelle tante pizzerie del paese per mangiare la pizza. Oppure sempre a piedi vanno nei tanti negozi ad acquistare abbigliamento ecc…
Iniziamo ad auto-educarci per non far morire una comunità. Io continuo ad andare a mare a Ischitella, perché so che l’imprenditore in queste settimane sta facendo enormi sforzi per riaprire il lido, quindi se vado altrove a farmi i bagni, il poveretto ha perso un cliente e non incassa, ma lo stato e le istituzioni tutte vogliono essere pagati lo stesso. Poi ci lamentiamo che la nostra costa non decolla, ma come può decollare se siamo i primi “coglioni” ad andare altrove? Piaccia o no, la realtà dei fatti è questa.
Le foto di copertina e questa qui sotto, sono state scattate un sabato e una domenica sera, peccato: i giovani erano tutti alla movida aversana o in giro per napoli e caserta, e i loro genitori a mangiare pizze o altro altrove…