Mer. Mar 29th, 2023

Ieri sera tutti si attendevano il nome del candidato sindaco che deve guidare una coalizione di centrosinistra per le prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre. Dopo l’ennesima riunione, il neonato ha salutato tutti e con una mossa stile “Alberto Sordi”, non è uscito. Qui ormai non è più un problema di “ginecologo”, qui manca proprio la sala parto con tutto lo staff dentro.  

Chi paga le conseguenze maggiori di questa mancanza è solo e soltanto il PD, che sta pagando la pessima gestione del partito negli ultimi sette anni. Un partito che aveva una forza notevole nel panorama politico locale, ma con la gestione ultima è corso dritto al fallimento. Cosa più grave che nessuno riesce a trovare una strada che possa indicare una fase nuova. Niente.

Cinque anni di assenza, senza una opposizione efficace. Niente. Cose da dire c’erano, ma il silenzio di un partito dormiente, non ha tirato fuori le incongruenze che, vuoi o non vuoi, all’interno di una amministrazione ci sono sempre. Niente, il PD locale in cinque anni è quasi scomparso dalla scena politica. È entrato in consiglio comunale con quattro consiglieri d’opposizione e n’è uscito con due. Cosa più grave: a fuggire per primi sono stati gli elettori.

Dall’interno si parla di avere un di pazienza “perché si sta lavorando per stare in campo senza limitarsi ad una semplice testimonianza e se si deve perdere, perdere con dignità”. Il concetto può andare anche bene, ma ora sul serio il punto cardine dovrebbe essere una svolta: chi ha causato il massacro del partito dovrebbe assumersi la responsabilità di guidare una lista per poi rimuovere le macerie e ricominciare d’accapo, altrimenti fra quattro anni il partito starà peggio di oggi. Una cosa è certa: per il momento non c’è il sindaco, non ci sono i candidati, e non c’è nemmeno la copertura della quota rosa. È proprio un disastro senza precedenti.